Vendemmia scarsa nel Chianti: Busi invoca l’aiuto di Martina

In visita mercoledì scorso a Firenze, il Ministro delle Politiche Agricole garantisce aiuti per fronteggiare le criticità procurate dalla siccità

Come previsto, le straordinariamente alte temperature di quest’estate hanno fortemente inficiato le produzioni vinicole dello Stivale. Nello specifico, nella zona del Chianti Nel Chianti la siccità ha causato un calo di produzione pari al 50%. Perdite ingenti, a malapena compensate dalle ottime previsioni in termini qualitativi: “Avremo una vendemmia di grande qualità ma scarsa dal punto di vista quantitativo, come il Chianti non ha mai visto nella sua storia recente”, ha evidenziato Giovanni Busi, il presidente del Consorzio, nel corso dell’incontro col ministro delle Politiche Agricole Martina, in visita mercoledì scorso a Firenze. Un incontro importante, dettato proprio dalla necessità di arginare i danni arrecati dal caldo alle produzioni agricole del Chianti e che ha visto il presidente Busi invocare l’aiuto del Governo. Al riguardo, Martina ha garantito l’impegno del Ministero per fronteggiare all’emergenza, con proposte come moratorie sui pagamenti e concreti sostegni al reddito per gli agricoltori.

“Ho chiesto al Consorzio del Chianti di segnalarmi le maggiori criticità: lavoreremo a strumenti di sostegno per le aziende, possiamo ad esempio ipotizzare una moratoria sui pagamenti, ma serve un progetto di prospettiva perché siamo di fronte a un cambiamento climatico che coinvolge tutto il settore agricolo”, ha dichiarato il ministro. Dal canto suo, il presidente del Consorzio del Chianti Busi ha affermato che “in mancanza di prodotto, i costi 2017/2018 promettono di essere troppo onerosi per i tanti piccoli agricoltori che si prendono cura di un territorio conosciuto in tutto il mondo. Il rischio è di veder diminuire investimenti e occupazione. Abbiamo chiesto al Governo un aiuto straordinario per le scadenze nei confronti delle banche ed istituti previdenziali per affrontare questa campagna o 2017/2018”.

Unitamente al tema del calo di produzione, si è parlato dell’importanza di organizzare con tempestività la promozione all’estero, di semplificare la burocrazia, di utilizzare ed incrementare le risorse idriche disponibili attraverso, ad esempio i laghetti collinari e la semplificazione delle procedure amministrative per quelli già esistenti che altrimenti rischiano di venire svuotati e di diventare inutilizzabili.

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