Tignanello contraffatto: recuperate 11.000 bottiglie

La truffa è stata scoperta dalla Procura di Parma in collaborazione con i nuclei dei Nas dei carabinieri di Firenze e Cremona

Erano 11.000 le bottiglie di falso Tignanello pronte ad essere vendute sia in Italia che all’estero, soprattutto in Germania e Belgio. I truffatori avevano riprodotto il marchio di una delle etichette italiane più prestigiose della storica Marchesi Antinori e il packaging, riempiendo però le bottiglie con vino di bassa qualità e di altra provenienza geografica.
La truffa scoperta dalla Procura di Parma, in collaborazione con i nuclei dei Nas dei carabinieri di Firenze e Cremona, ha portato all’arresto di tre persone: madre e figlio di origine mantovana e un uomo di origini napoletane ma residente nella provincia di Cremona. Dei primi due, Matteo Fazzi, 31 anni, è finito in carcere mentre le altre due persone coinvolte, Maria Alessandra Morini, 57 anni, e Sergio Papa, 54 anni, sono agli arresti domiciliari. Altre sei le persone che risultano indagate: tre titolari delle ditte che stampavano i cartoni di imballaggio e altri tre coinvolti nella commercializzazione illecita del vino.
L’indagine seguita dal Nas di Firenze nasce nel febbraio 2017 dopo una segnalazione da parte una tipografia di Pistoia che aveva ricevuto un ordine di riproduzione e stampa di 4.500 etichette di Tignanello. Gli inquirenti sono poi riusciti a scoprire diversi contatti avuti in varie zone d’Italia per poter mettere in vendita il vino contraffatto. Ora si cerca di rintracciare eventuali altri canali di distribuzione ancora attivi.

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