La storia del vino va sempre più lontano. In Cina ritrovate tracce di 3mila anni fa

Il legame tra uomini e viticoltura è antico e si perde nella notte dei tempi. Il fascino che sta dietro l’indagine della storia del vino, che entusiasma storici, archeologi e semplici appassionati, forse, è proprio questo. Dietro quelle tracce si ripercorrono anche i passi dell’umanità, da sempre legata ai ritmi della natura e della sua produzione.

Ultime notizie: in Cina scoperto vino di oltre 3mila anni fa

Non sarà, forse, il vino più antico del mondo, ma la notizia è sensazionale. Come riporta Ansa, “un gruppo di archeologi cinesi ha scoperto tracce di un vino che risale a oltre 3mila anni fa, durante la dinastia Zhou, al potere dal 1046 al 256 avanti Cristo”.  Stiamo parlando di un’era lontanissima da noi, per usi e costumi – basti pensare che l’Impero Romano è nato, secondo la leggenda, nel 753 a.c. – eppure il vino faceva parte già della vita degli uomini del tempo.

“Dopo aver analizzato alcuni campioni del liquido e del terriccio scoperti sul fondo di altri contenitori, ha spiegato Li Jingpu, membro del gruppo di ricerca della University of Chinese Academy of Sciences, gli archeologi hanno trovato una serie di composti organici volatili e vari acidi organici correlati alla fermentazione vinicola – continua la nota. – In seguito, si è potuto confermare come si trattasse di tracce di vino di frutta”. 

Storia del vino, a Bondeno si produceva già 3500 anni fa.

Si torna ancora più indietro nella storia del vino prendendo in considerazione l’Italia, più precisamente Bondeno, nel ferrarese. Qui, durante uno scavo del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova diretto dal professor Massimo Vidale, sono stati scoperti vasi per bevande che contengono tracce dei bio-marker del vino.

“I vasi usati per il vino sono tazze adoperate per bere, ma anche dei grandi bacini con capacità di circa 40 litri, il che presuppone una vinicoltura non episodica“ commenta il professor Vidale.

E poi c’è chi va a indagare direttamente la pianta da cui nasce il vino, la vite. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista internazionale ‘Frontiers in Plant Science’, Sangiovese e Visparola sono i capostipiti dei vitigni italiani. Un viaggio nella storia del vino italiano che parte proprio… dalle radici.

Pompei, culla di tesori per il vino (e non solo)

Ha fatto il giro del mondo la notizia, qualche mese fa, del ritrovamento di una Thermopolium a Pompei. Si tratta di una bottega nella quale si vendevano prodotti alimentari e piccoli animali da cortile. L’eccezionalità è nei decori, ancora perfettamente conservati, e negli oggetti. Tra questi spicca una piccola brocca contenente un vino “corretto”. L’odore del vino poi, rivela il direttore del Parco Massimo Osanna, “è stato un altro dei piccoli miracoli di questo scavo: ci ha investiti fortissimo quando abbiamo aperto uno dei grossi vasi col coperchio che erano sul bancone”. Incredibile se si pensa che quel vaso era chiuso da duemila anni.

Libri e archivi dedicati al vino nel tempo

La Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia ha recentemente riconosciuto “beni culturali” l’archivio e la biblioteca di Unione italiana vini (Uiv). Uno spaccato della storia del vino e dell’enologia del territorio italiano, che va di pari passo con una delle associazioni più importanti del settore.

Esempi di fonti arrivano anche da Consorzi e territori. Ha da poco visto la luce il libro “Le terre, le vigne, le ville” che racconta la storia delle colline che circondano la città di Vicenza, dove nascono i vini tutelati dal Consorzio Vini Berici.

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