In Sicilia si produceva l’olio d’oliva fin dall’età del Bronzo

Analizzati alcune tracce organiche in una giara di 4000 anni fa ritrovata a Castelluccio di Noto

Finora le altre tracce antiche dell’olio d’oliva erano state individuate in alcuni vasi scoperti a Cosenza e a Lecce e risalenti al XII e XI secolo a.C.
Il primato di olio di oliva più antico d’Europa va ora alla Sicilia. Un gruppo di ricercatori dell’University of South Florida, guidati dall’italiano Davide Tanasi, ha pubblicato sulla rivista Analytical Methods il risultato dell’analisi di alcune tracce di acidi oleico e linoleico trovate in una giara di ceramica rinvenuta negli anni ’90 durante uno scavo archeologico a Castelluccio di Noto.
Il ricercatore ha rivelato: “Abbiamo individuato la prima prova chimica del più antico olio d’oliva nella preistoria italiana” aggiungendo: “spinge indietro di almeno di 700 anni la produzione dell’olio d’oliva”.
I resti del contenitore (circa 400 frammenti) erano conservati nel Museo Archeologico di Siracusa ma solo negli ultimi anni sono stati soggetto di restauro e riassemblamento che ha restituito una giara alta un metro, dalla forma simile a quella di un uovo, con tre maniglie sui lati e contenente al suo interno residui di sostanze organiche. Dallo stesso sito provengono altri due contenitori in terracotta contenenti tracce organiche che sono state analizzate chimicamente dalla stessa equipe per scoprire il loro uso e cosa potevano contenere nell’antichità.

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