Roberto Ferrarini: molto più di un enologo

La Valpolicella, la Facoltà di Enologia di Verona e tutto il mondo del vino salutano Ferrarini, “l’innovatore”: ricercatore e conoscitore profondo di vitigni e cantine.

cangrande_ ferrariniAveva 61 anni ed era uno dei più stimati enologi del panorama italiano: Roberto Ferrarini, docente di enologia a San Floriano in Valpolicella, eletto enologo dell’anno nel 2010, è morto pochi giorni fa in Cile, dove si trovava per un viaggio di lavoro.

Solo un anno fa era stato insignito, in occasione dell’edizione 2013 di Vinitaly, dell’ambito premio Cangrande “per essere un profondo conoscitore delle grandi cantine, ma anche dei piccoli vitigni del grande patrimonio enologico italiano e un grande comunicatore”.

 

Docente alla facoltà di enologia a San Floriano, in Valpolicella, lavorava come consulente presso numerose cantine della zona ed era stimato sia in Italia che all’estero per il suo lavoro di ricerca: 7 i brevetti italiani, 8 quelli europei, 2 gli internazionali, affiancati da 160 pubblicazioni di carattere scientifico- divulgativo e da una lunga serie di collaborazioni che lo hanno visto responsabile di progetti di ricerca finanziati dalla Regione Veneto e di cantine sperimentali.

Così lo ricorda Giancarlo Tommasi della Tommasi Viticoltori di Pedemonte:«Roberto è stato un punto di riferimento per la mia formazione. Con la sua scomparsa il mondo enologico perde una pedina fondamentale per la ricerca. Ma non si fermerà tutto qui: ai suoi ragazzi, al gruppo di giovani collaboratori che ha messo insieme, Ferrarini ha trasmesso il suo sapere».

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