Il nuovo must drink? Un calice di “Ultimo Riserva Nobile di Montepulciano” da degustare after hour!

La sfida di Buracchi Ultimo Riserva Nobile di Montepulciano è tutta in un vino che sia godibile come aperitivo e lontano dai pasti, nei preziosi momenti di quiete

Una Riserva Nobile di Montepulciano può essere un vino da aperitivo o godibile fuori dai pasti? Carlotta Andrea Buracchi ci spiega come una filosofia di produzione possa incidere sul gusto finale di un “invecchiato di eccellenza”. Sì perché Ultimo è una Signora Riserva Nobile di Montepulciano e di primo acchito appare piuttosto stravagante l’idea di “farsi un bicchiere” alle cinque di pomeriggio. Cosa rende allora così godibile la struttura di un – a tratti spigoloso – Sangiovese?

La risposta è nell’utilizzo di botti di cemento vetrificato. Il cemento è importante perché in fase di fermentazione evita lo sbalzo termico tipico del contenitore in acciaio andando ad incidere sulla gradevolezza del gusto finale. Che cosa accade in cantina al Sangiovese, ce lo racconta Carlotta, titolare assieme al padre dell’azienda di famiglia, responsabile comunicazione e appassionata di wine trend.

Il Sangiovese è un vitigno possente, nervoso, istintivo. Se fosse un segno zodiacale sarebbe il Sagittario. Qui in questo angolo di Toscana è capace di esprimersi in tutto il suo vigore ma va ricondotto entro certi binari per diventare poesia. Nella nostra decisione di utilizzare il cemento vetrificato sia in fase di fermentazione che di vinificazione hanno pesato sia la volontà di mantenere intatte – il più possibile – le caratteristiche peculiari del vitigno, che la volontà di modellare un vino Nobile che fosse vino da pasto come da meditazione. Abbiamo scelto il materiale che, unito alla botte grande di legno, meglio potesse preservarne le caratteristiche, senza snaturarlo inutilmente. Se avessimo usato l’acciaio i nostri vini sarebbero risultati nervosi ed instabili. Il nostro Prugnolo Gentile ha bisogno di silenzio, di quiete ed al contempo di un contenitore che ne consenta un lento arrotondamento, conservandone l’anima. Il cemento è perfetto”.

 

La scelta operata da Buracchi è direttamente proporzionale al risultato ottenuto sia in termini di gusto che di olfatto. Vengono esaltati gli aromi olfattivi, frutti rossi in primis e si ottiene quella piacevolezza e rotondità che rende un vino apprezzabile fuori pasto.

“Nella mia famiglia amiamo bere vino. Un bicchiere di vino ci accompagna nel momento di relax dopo una lunga giornata, favorisce la concentrazione nel lavoro d’ufficio, rallegra la convivialità  tra amici. Quello che ci ha guidato nella realizzazione delle nostre Riserve è stata la volontà di creare un prodotto che fosse bevibile sempre e comunque, senza obbligatoriamente coniugarlo ai pasti o alla celeberrima “pancia piena”. Il vino è un piacere ed una filosofia di buon vivere che deve esistere a prescindere dal momento della giornata, come nella migliore tradizione toscana. Per questo i nostri vini risultano bevibili, mai pesanti. Non usiamo meccanismi di filtrazione o chiarificazione, non abbondiamo in solfiti, non abbiamo mai adoperato gomme o altre sostanze. Bere un calice del nostro vino equivale a percepire la succulenza del frutto, l’eleganza delle note speziate, la freschezza del Sangiovese. Mai un fastidio per la testa o lo stomaco. Ed il cemento vetrificato è fondamentale in questo. Così sei certo di poterne godere sempre, responsabilmente, quando preferisci”.

 

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