Rilancio del territorio e dei vini Dop Brindisi: finanziato progetto da 600mila euro

Il territorio colpito da xylella si rigenera grazie ai vini Brindisi Dop: ecco il progetto presentato dal Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino

Rigenerare il territorio colpito dalla xylella e rilanciare i vini a denominazione di origine protetta di Brindisi. È con questo obiettivo che il Consorzio di tutela Dop Brindisi, insieme ai Consorzi del Salice e del primitivo di Manduria, ha partecipato al progetto “Radici Virtuose” presentato dal Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino (Dais).

Per la realizzazione del progetto, approvato nei giorni scorsi, è stato erogato un finanziamento di 600mila euro messo a disposizione del Consorzio Dop Brindisi come contributo per la ripartenza del settore e dell’interno territorio.

In programma, una serie di interventi di promozione e valorizzazione che si svilupperanno nei prossimi 30 mesi, con riferimento ai territori di Brindisi e di Mesagne.

Le azioni del progetto saranno rivolte, nello specifico, a: promuovere il doc prodotto nel territorio sia di Brindisi che di Mesagne attraverso il vino; mostrare questi luoghi tramite storia e bellezze naturali e investire su un futuro all’insegna della sostenibilità; divulgare informazioni scientifiche su aspetti nutrizionali attraverso la collaborazione con organismi di ricerca; promuovere e rilanciare i territori dell’area della dop attraverso l’enoturismo ed eventi locali che coinvolgono le comunità del territorio. Attraverso campagne pubblicitarie e la produzione di immagini evocative tramite il lavoro di chef, influencer e giornalisti, creare, infine, una forte identificazione tra territorio e prodotto.

Nella volontà del Consorzio, c’è l’idea di promuovere le esperienze collegate al prodotto e fruibili nel territorio di origine così da costruire nella mente del consumatore finale la sovrapposizione identitaria tra cibo, vino e luoghi, che ha fatto la fortuna di altre regioni vitivinicole. “Il format narrativo – hanno sottolineato i dirigenti del Consorzio, come riporta Fondazione Qualivita – prevede il racconto di storie di contrade, cultivar, personaggi, esperienze per unire territorio, vino, arte, cultura, storia, sostenibilità e innovazione in modo non didascalico“. 

Il vino Brindisi può dare un contributo significativo alla ripresa del territorio “ma la rigenerazione – ha detto Carmine Dipietrangelo, vice presidente del Consorzio – deve andare oltre la xylella, deve dare nuova vita a luoghi e tradizioni attraverso le cantine, i vigneti, le masserie, i terreni, i borghi e il vino stesso che, attraverso l’innovazione tecnologica, ha raggiunto nuovi livelli di qualità”.

I dirigenti del Consorzio Brindisi Dop hanno infine evidenziato che per la realizzazione di questo impegnativo percorso “spetta anche al Comune di Brindisi e di Mesagne saper cogliere tale opportunità per riconsiderare il ruolo che la vitivinicoltura del territorio e la Doc Brindisi può avere per lo sviluppo e l’attrattività turistica ed enogastronomica delle loro città”.

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