Terzo Rapporto Agromafie: dati allarmanti per il settore agroalimentare

La criminalità in tavola registra una crescita del 10% annuo. Si spera una frenata grazie al Decreto Sblocca Italia.

eurisipesE’stato presentato a Roma il 15 Gennaio il Terzo Rapporto Agromafie elaborato da Eurispes con la collaborazione di Coldiretti e dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata.
Ad intervenire: Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti, Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio, Gian Maria Fara, Presidente dell’ Eurispes.

Uno studio attento, la cui stesura è stata resa possibile anche grazie al contributo documentale proveniente dalle Forze dell’ordine, dalla Magistratura, dalle Istituzioni e dagli Enti operanti sul territorio.

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Nella foto: Gian Maria Fara

I dati emersi sono a dir poco sconfortanti: il fenomeno, che vede una crescita costante del 10% annuo, investe trasversalmente tutti i settori dell’agroalimentare e tutta la penisola, senza lasciar spazio ad alcuna zona franca.

La crisi economica degli ultimi anni non fa che incentivare pericolosamente il fenomeno: così, nell’ Italia in recessione, si assiste ad un affiancamento delle attività criminali a quelle pulite, che si appoggiano alle prime per sopravvivere in un clima a dir poco sfavorevole.
Il fenomeno, che va sotto il nome di “money dirtying” riguarda molti settori dell’economia, ma, come ha sottolineato Gian Maria Fara, Presidente di Eurispes, trova terreno fertile nel settore agroalimentare perché, trattandosi di un mondo “pulito”, è semplice avvicinare imprenditori rispettabili riuscendo così a coprire traffici illeciti.

 

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Nella foto il Ministro Orlando

E così, ha commentato il Ministro della Giustizia Andrea Orlando “usura, racket, contraffazione, agropirateria tendono a confondersi sempre di più l’una nell’ altra e spesso il punto di coagulo è la ricerca di accesso ai finanziamenti europei”.
A mettere un freno, almeno parziale, al fenomeno potrebbe pensarci il Decreto Sblocca Italia, firmato dall’ormai ex Presidente della Repubblica Napolitano lo scorso mese di Settembre. “Vi è” continua il Ministro Orlando “una dinamica proattiva: tanto più si eleva il tasso di qualità e il grado di internazionalizzazione delle imprese, tanto più è difficile entrare nel sistema, per chi è in grado di portare solo capitali ma non conoscenze”.

 

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Nella foto il Ministro Martina

 

Preoccupazione, ma anche soddisfazione nelle parole del Ministro Martina, il quale sottolinea come l’Italia resti un paese all’avanguardia nello sventare truffe, soprattutto online, sulla vendita dell’agroalimentare.

 

E’, infatti, l’e-commerce a preoccupare di più gli organi di controllo, poichè canale privilegiato per la diffusione dell’Italian Sounding, ma ancora difficilmente controllabile. E così’ ecco che il navigatore con pochi click può reperire gli ormai famosi kit per produrre vino, ma anche quelli per il Parmigiano Reggiano ed il falso Pecorino Romano.

Uno spiraglio di ottimismo nelle parole del Ministro Martina. “Possiamo vantare un primato”, afferma il Ministro “nella gestione di strumenti particolari… nella lotta ai fenomeni di distorsione che abbiamo sul web. Siamo probabilmente il primo Ministero in Europa che ha costruito protocolli con i grandi soggetti del web”.

 

I numeri dell’ agromafia:

5000 gli esercizi commerciali nelle mani della criminalità organizzata
1,5 i miliardi puliti che finiscono per essere utilizzati in operazioni illecite
15,4 i miliardi di euro fatturati nel 2014
120 i milioni fatturati al mese nel 2014
100000 i controlli compiuti dagli organi di controllo nel 2014
70 le tipologie di prodotti contraffatti venduti online

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