Primo giorno di Enovitis: arrivano i droni?

Innovazione, meccanizzazione e sostenibilità al centro della due giorni che oggi si inaugura a Treviso

« [dropcap]L[/dropcap]a meccanizzazione nel vigneto si sta diffondendo sempre di più, soprattutto nel segmento delle macchine irroratrici, che migliorano l’efficienza delle operazioni legate ai trattamenti fitosanitari. E manifestazioni come Enovitis in Campo sono estremamente utili per mostrare le macchine operatrici in campo e diffondere ulteriormente un approccio sostenibile nella gestione del vigneto».

A dirlo è il professor Domenico Pessina, docente di Meccanica agraria e Meccanizzazione all’Università di Milano, proprio alla vigilia di Enovitis in Campo, manifestazione organizzata da Veronafiere e dall’Unione Italiana Vini, in programma oggi e domani a Cà Tron di Roncade (Treviso), una delle più grandi aziende agricole del Triveneto.

Enovitis 2014
Enovitis 2014

Operazioni meccanizzate sul 20% delle superfici vitate. La diffusione della meccanizzazione agricola nel vigneto è in forte ascesa, tanto che la Confederazione degli Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Confai) individua in circa 11mila ettari in Italia, circa il 20 per cento delle superfici vitate, quelle sulle quali le operazioni di raccolta avvengono con mezzi meccanici. Di queste, circa il 30 per cento degli interventi avviene in conto terzi da un «esercito» di circa 150 imprese con un’elevata specializzazione. «Molto superiore – calcola il coordinatore nazionale di Confai, Sandro Cappellini – è il caso dell’impianto meccanico dei vigneti, gestito dagli imprenditori agromeccanici nel 98 per cento dei casi, in qualsiasi tipologia di azienda vitivinicola».

Le macchine per la gestione fitosanitaria meccanizzata all’avanguardia, auspica il professor Pessina, trovano mercato «sia fra le aziende agricole con una superficie vitata superiore ai 20 ettari, da considerare già una dimensione rilevante, visto che la media delle aziende con indirizzo vitivinicolo non arriva ai 2 ettari, sia fra gli agromeccanici, per i quali ritengo ormai inevitabile un accesso agli incentivi dei Programmi di sviluppo rurale». Calcolatrice alla mano, si parla di un settore che in termini di valore si aggira sui 120 milioni di euro.

In arrivo i droni? Di questo passo, si avvicina il momento in cui si vedranno in campo anche i droni. «Sono uno strumento utile per il controllo del vigneto – afferma Pessina – soprattutto in zone impervie. Credo che nel giro di 3-4 anni potrebbero avere una diffusione significativa, ma tutto dipenderà dal costo di una simile innovazione. Quanto più sarà accessibile, tanto più potranno diffondersi».

“L’innovazione crea competitività, e questo accade come negli altri anche nel settore primario», ha affermato l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato. «Voglio comunque ricordare ciò che diceva un grande produttore: il vigneto è una tavolozza di colori, ma alla fine il quadro viene dipinto dall’artista, dall’uomo. Il vino parte dalla qualità del vigneto e dell’uva, ma il successo si conquista con la fatica e il sudore delle mani”.

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