Possibile stretta per Natale, Federvini e Federturismo: “è un colpo di grazia per il settore”

È un vero e proprio grido di allarme quello lanciato da Federvini e Federturismo che, insieme, fanno appello al Governo. “In questo momento in cui siamo tutti costretti a rispettare la “distanza sociale” e a limitare gli spostamenti, non possiamo che notare come tale aspetto incida profondamente sulla condivisione di spazi, di momenti in compagnia, sulla convivialità e sulle occasioni di viaggio” recita il comunicato.

Un settore già fortemente penalizzato dalle conseguenze dell’emergenza Covid-19 e che, in vista delle nuove restrizioni in programma nel periodo natalizio, sembra non vedere la luce in fondo al tunnel. “Le ultime misure varate dal Governo sono certamente necessarie per evitare la diffusione della pandemia – continua il comunicato – tuttavia non possiamo ignorare che, agli ultimi mesi di forte contrazione, si aggiunge questa stretta di fine anno. Un vero e proprio colpo di grazia inferto ai settori del turismo, dell’ospitalità e al settore dei vini, degli aperitivi, dei distillati e dei liquori che ne sono parte integrante in quanto prodotti collegati ai territori e alla convivialità”.

Turismo e enoturismo rappresentano oggi due settori importanti per l’Italia. Tra gli studi più recenti sull’argomento, quello dell’Osservatorio Reale Mutua, che evidenziava come ben il 38% degli italiani fosse interessato a vivere un’esperienza enoturistica, alla scoperta delle eccellenze vitivinicole del nostro paese

“I canali dell’ospitalità dove i nostri prodotti sono i protagonisti indiscussi e testimonial eccezionali delle nostre bellezze, sono da mesi sotto la scure della pandemia – sottolinea Leonardo Vena, proprietario e responsabile commerciale di LUCANO 1894 S.R.L. – La vocazione turistica del nostro paese, penso ad esempio alla città di Matera che è stata capitale della cultura nel 2019, ma anche tutta la zona della Costiera dove i nostri Limoni di Sorrento sprigionano i loro profumi, è un patrimonio di immenso valore. Sono alcuni dei luoghi dove i nostri liquori più tipici sono consumati nelle occasioni sia familiari che di vita sociale. Tuttavia, la perdita che stiamo vivendo nei canali del “fuori casa” del – 43% — incide moltissimo su noi operatori. Il Governo deve prestare attenzione alle nostre richieste: abbiamo bisogno, da un lato, di semplificare gli oneri amministrativi con la cancellazione del contrassegno di Stato, strumento ormai obsoleto, dall’altra di diminuire le accise sulle bevande spiritose e i prodotti alcolici intermedi” 

 “La scoperta del territorio e delle sue specialità, soprattutto in particolari momenti dell’anno come l’approssimarsi delle Festività natalizie, passa attraverso la conoscenza della gastronomia e delle produzioni tipiche dei vini che contraddistinguono le tradizioni culinarie locali: l’Umbria ne è un bellissimo esempio e l’Italia intera vanta una ricchezza ineguagliabile ed inimitabile – dichiara Chiara Lungarotti, Amministratore delegato della Cantina Lungarotti – Se proviamo però a tirare le somme di quest’anno, così difficile, rileviamo l’enorme sofferenza del settore vinicolo e ne è testimonianza la contrazione, che solo nell’horeca raggiunge una flessione pari a quasi il 40%. Vogliamo guardare con fiducia al futuro ma occorre essere realistici: vorremo trovare nelle istituzioni un’alleanza di intenti per sostenere le categorie che stanno subendo una contrazione senza precedenti per far sì che continuino ad essere un asse portante del valore culturale ed economico del nostro paese”

Il turismo alimenta una catena del valore lunghissima ed è attivatore di molte altre filiere produttive tra le quali quella del vino – afferma la Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli – ed è inammissibile che le istituzioni continuino a non comprendere il valore aggiunto che il settore può apportare all’economia dell’intero Paese. L’enoturismo costituisce ormai un vero e proprio patrimonio economico, sociale e culturale per l’Italia e rappresentando la perfetta sintesi tra produzione e territorio può trasformarsi in un potente driver di promozione turistica. Un turista su 4 sceglie l’Italia mosso dalla curiosità di degustare i prodotti locali e di scoprire i luoghi di produzione e il vino è vissuto sempre più come cultura ed esperienza da condividere, attraverso la quale entrare in contatto con un luogo in modo più immediato. Quello che chiediamo al Governo è di intervenire subito con risorse adeguate ed un piano strutturato di medio-lungo periodo per salvaguardare il nostro settore, altrimenti l’Italia nei prossimi anni sarà destinata a soccombere nel confronto con gli altri Paesi”.

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