Maxi truffa di Pinot grigio dell’Oltrepò Pavese

Due le persone iscritte nel registro degli indagati di un giro d’affari di circa 20 milioni di euro.

vitiUn giro d’affari di circa 20 milioni di euro: questa la cifra della maxi-truffa che vede al centro il Pinot grigio dell’ Oltrepò Pavese.
Iscritte nel registro degli indagati due persone che, dal 2010, avrebbero immesso sul mercato vini prodotti con uve di infima qualità, spacciandoli per Oltrepò Pavese Pinot Grigio Dop e Provincia di Pavia Pinot Grigio Igp; la maxi-truffa sarebbe stata resa possibile attraverso un’arguta manipolazione delle dichiarazioni vitivinicole annuali presentate dalla Società Terre D`Oltrepò, cantina cooperativa che conta oltre 900 soci.

I reati ipotizzati sono frode in commercio con l’aggravante di essere perpetrata su prodotti Dop (Denominazione di origine protetta) e Igp (Indicazione geografica tipica), falsificazione di documenti, manipolazione di registri, indebito percepimento di aiuti comunitari e contributi regionali.

L’operazione di polizia e’ stata compiuta grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine delle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche e dall’Ispettorato Generale di Roma con un totale dispiegamento di oltre 270 unità che hanno provveduto al reperimento del materiale attestante la truffa e provveduto al controllo di 64 strutture, tra cantine, fornitori di mosto concentrato rettificato, mediatori, autotrasportatori e centri di assistenza agricoli.

La maxi operazione è solo una delle tante che quest’anno (ma purtroppo non solo) hanno visto coinvolte le grandi denominazioni d’Italia; per approfondimenti:  MorellinoBrunello di Montalcino, Falanghina e Aglianico.

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