OCM Vino, focus sui mercati dei Paesi Terzi

 OCM Vino, il bando 2019/2020 per l’accesso ai fondi per la Promozione sui Mercati Esteri è online. E il Presidente di UIV Abbona fa il punto della situazione, tra bilanci e prospettive future

 

 

È stato pubblicato lo scorso 30 maggio il bando 2019/2020 per l’accesso ai fondi per la Misura Promozione sui Mercati Esteri – OCM Vino. Un annuncio atteso da tutto il settore vitivinicolo perché il decreto, attraverso un sostegno finanziario, intende aiutare i produttori a immettersi nei mercati extra-UE e/o rafforzare la propria presenza sulla scena estera.

La misura ha lasciato, però, dietro di sé un po’ di disappunto: non particolarmente apprezzata, infatti, la scelta del Ministero di non confrontarsi con le organizzazioni di rappresentanza per la definizione delle regole e dei contenuti del bando, come sottolinea una nota pubblicata da UIV in accordo con le associazioni agricole riunite nella filiera vino, Confagricoltura, CIA, Copagri, Alleanza cooperative agroalimentari, Federvini, Federdoc e Assoenologi.

Nonostante questo, però, la misura ha sempre avuto e continua ad avere un’importanza notevole per la salute e lo sviluppo dell’intero settore enoico, come sottolineato dall’analisi di Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini.   “L’Italia è stato il Paese che più di tutti ha utilizzato i fondi a disposizione, e che più ha speso in Europa in promozione: tra il 2014 ed il 2018, il Belpaese ha speso il 50% del budget europeo, contro il 24% della Spagna ed il 20% della Francia” ha affermato Abbona. Alcuni numeri: in dieci anni, tra il 2009 e il 2018 i fondi comunitari per la promozione del vino italiano nei Paesi terzi sono stati 660 milioni di euro che, messi insieme ai fondi forniti dalle imprese, al 50% come previsto dalla normativa, hanno portato di fatto a 1,2 miliardi di euro di spesa in attività promozionale.

Gli sforzi si sono rivolti principalmente verso i mercati extra UE più rilevanti per le cantine del Belpaese (USA, Giappone, Canada, Svizzera, Russia e Cina) ai quali si sono aggiunti nuovi mercati, ancora considerati minori, ma potenzialmente redditizi (Australia, India, Messico). I risultati? Estremamente incoraggianti. Nel periodo 2010-2018 le esportazioni del vino italiano sono cresciute dell’8% annuo in USA e addirittura del 16% in Cina, realtà con la quale i contatti si rafforzano ogni giorno di più anche grazie alla “nuova Via della Seta”.

Il futuro dell’OCM negli anni a venire dipende dalle novità che arriveranno dalla riforma della Pac post 2020. Già lo scorso anno, lo stesso presidente Abbona si era espresso a sfavore della possibile riduzione del budget Ocm evidenziando il ruolo fondamentale che tale sostegno ha rivestito e continua a rivestire per l’export nel settore vitivinicolo italiano. “Unione Italiana Vini è convinta che la riforma della PAC e dell’OCM vino rappresentino un’opportunità per migliorare, modernizzare e facilitare l’attuazione dei programmi nazionali di sostegno e rafforzare l’orientamento al mercato del settore. Le misure dovranno essere finanziate da un budget ambizioso, in grado di far fronte alle future sfide del settore vitivinicolo, in primis internazionalizzazione e sostenibilità”.

La scadenza ultima per partecipare al bando è il 15 luglio 2019 alle ore 15. Tutte le info utili sono sul sito del Ministero.

 

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