Ocm, pubblicato il bando, ma la organizzazioni avrebbero preferito il confronto

Il bando disciplina i 30 milioni di euro gestiti dal ministero delle Politiche Agricole, e le organizzazione della filiera aprono al confronto con le istituzioni per dare piena attuazione alle richieste del settore

Dopo la pubblicazione del decreto ministeriale in Gazzetta Ufficiale, è stato pubblicato anche il bando per l’accesso ai fondi per la misura Promozione dell’Ocm Vino 2019/2020, ovvero il decreto direttoriale n. 38781 del 30 maggio 2019. Bando che vale per le risorse della quota nazionale gestita dal Ministero delle Politiche Agricole (30 milioni di euro), mentre sono 70 i milioni di euro di cofinanziamento in mano alle Regioni, che saranno assegnate con appositi bandi. La scadenza per le domande relative alla quota nazionale è fissata al 1° luglio2019.

Entro il 25 settembre, poi, le Regioni dovranno far pervenire ad Agea la graduatoria dei progetti multiregionali ammissibili a finanziamento, mentre il 30 settembre è la scadenza entro cui le Regioni devono consegnare a Ministero ed Agea la graduatoria dei progetti regionali ammissibile, ed entro la stessa data il Ministero trasmette ad Agea la graduatoria dei progetti nazionali ammissibili a contributo. Rispetto al decreto “quadro”, nel bando ministeriale c’è qualche modifica.

Per esempio, si legge che “Ciascun soggetto partecipante deve richiedere, pena l’esclusione del soggetto proponente, per Paese terzo o mercato del Paese terzo destinatario un contributo minimo pari a euro 25.000. Qualora il soggetto partecipante rendiconti, in relazione a tale richiesta di contributo, un importo che determini un contributo inferiore ammesso a euro 20.000,00, le spese effettuate da tale soggetto partecipante nello specifico Paese terzo o mercato del Paese terzo non vengono riconosciute”.

O ancora, che per medie e grandi imprese, il contributo massimo richiedibile è pari al 5% del valore del fatturato globale riportato nell’ultimo bilancio, mentre per micro e piccole imprese, il contributo massimo richiedibile è pari al 10% del fatturato dell’ultimo bilancio.

Dopo la pubblicazione del bando le e organizzazioni agricole riunite nella filiera vino, Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza Cooperative Agroalimentari, Unione italiana vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi hanno sottolineato, in una nota congiunta, che “si tratta di un bando particolarmente atteso da tutte le imprese vitivinicole italiane perché consente di sostenere l’ingresso dei nostri vini nei mercati extra Ue attraverso un importante sostegno finanziario e di aprire nuove opportunità per i produttori”.

Proprie per questo le organizzazioni di rappresentanza avrebbero appezzato un confronto pubblico con il ministero delle Politiche Agricole, che non si è verificato. “Un momento di condivisione, peraltro coerente con la nuova impostazione dei rapporti tra imprese e Pubblica Amministrazione – prosegue la nota – avrebbe sicuramente garantito una maggiore aderenza del decreto direttoriale alle finalità che la misura di promozione intende realizzare. È per questo che la filiera del vino rinnova piena disponibilità anche immediata ad un confronto con il Ministero, con l’obiettivo di dare piena corrispondenza agli obiettivi della misura e superare le criticità nell’interesse di tutto il settore vitivinicolo italiano”.

Related Posts

Ultimi Articoli