La sostenibilità della filiera distillatoria: il convegno

Ecco quali sono stati i punti fondamentali del convegno “La Sostenibilità della filiera distillatoria” che ha visto protagonista Assodistil

Che qualità e sostenibilità della filiera distillatoria saranno i binari su cui si muoverà il settore nei prossimi anni è ormai piuttosto chiaro: non solo Assodistil ha realizzato pochi mesi fa il Primo Rapporto sulla sostenibilità del settore distillatorio, ma il tema è stato centrale nell’evento che si è svolto venerdì 17 settembre, a Roma nell’Aula dei Gruppi Parlamentari.

Come sottolineato da Antonio Emaldi, presidente di Assodistil, uno degli obiettivi più ambiziosi sarà quello di rifornire di ‘carburante verde’, biometano e bioetanolo avanzato, tutte le compagnie petrolifere al fine di decarbonizzare i combustibili fossili.

Ciò permetterebbe di abbattere le emissioni di CO2 fino ad una soglia del 90% nel 2050.

La sostenibilità della filiera distillatoria: il convegno

L’evento è stato moderato da Marco Frittella, giornalista RAI.

L’iniziativa ha avuto al centro il lavoro del settore distillatorio che da anni promuove e attua progetti e iniziative sostenibili, con alla base il concetto di circolarità.

Tra gli interlocutori che sono intervenuti durante il dibattito:

  • Flavio Santoro, responsabile Lifegate Roma che ha descritto i dati riportati nel primo Report di sostenibilità di AssoDistil, in cui si riassume il grande lavoro della filiera distillatoria;
  • Antonio Emaldi, presidente AssoDistil;
  • Carlo Dalmonte, presidente del Gruppo Caviro;
  • Sergio Lombardini, biotech director Eni Versalis.

L’intervento di Antonio Emaldi in merito alle bioenergie

“Da tempo – ha dichiarato il Presidente Emaldi –  il nostro settore lavora per essere sempre meno impattante dal punto di vista ambientale, siamo un modello di circolarità e sostenibilità ambientale. I nostri obiettivi sono ambizioni perché puntiamo a rifornire di ‘carburante verde’, il biometano e bioetanolo avanzato tutte le compagnie petrolifere al fine di decarbonizzare quelli che sono i combustibili fossili, quindi abbattere notevolmente le emissioni di CO2 così come indicato dall’UE come road map per raggiungere l’obiettivo dell’abbattimento del 90 per cento della emissione nei trasporti al 2050″.

Sostenibilità della filiera distillatoria: cosa chiede il settore

Alla base delle richieste di Assodistil, ci sono politiche di sostegno agli investimenti in bioraffinerie avanzate, così da poter produrre bioetanolo avanzato e bioprodotti al fine di permettere la circolarità della filiera e, contestualmente, creare nuovi posti di lavoro. 

Fondamentale sarà il sostegno alle produzione di biomasse per fini energetici. Gli altri obiettivi auspicati da Emaldi saranno: miscelazione/benzina etanolo certi e crescenti e accise sui carburanti commisurate al reale risparmio di emissioni introduzioni immediata dello standard E10 europeo per le miscele benzina/etanolo.

“Quella della sostenibilità – ha sottolineato Gallinella – è una sfida importante e comune a tutti i Paesi. La sfida è tenerla insieme con la sostenibilità economica e sociale. La filiera della distillazione è un modello dell’economica circolare, perché valorizza i sottoprodotti, produce energie pulite costituendo un’eccellenze del Made in Italy. L’incontro di questa mattina anticipa in parte il G20 che proprio oggi si è aperto a Firenze. L’agroalimentare costituirà una sfida importante per il Paese, dal momento che grande parte del PNRR sarà destinato alla formazione di progetti sostenibili e circolari. In questa sfida l’Italia si pone tra le prime nazioni europee ad attuare progetti virtuosi, rappresentando un vero e proprio modello sostenibile”.  

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