Olio extravergine d’oliva nello spazio: qualità inalterata anche dopo 6 mesi

L’olio extravergine d’oliva sbarca nello spazio. Secondo quanto è emerso nella sperimentazione di un ultimissimo progetto, l’olio extravergine d’oliva non teme i raggi cosmici. Le sue qualità organolettiche restano inalterate per almeno 6 mesi, anche nello spazio. Buone notizie per il primo step di sperimentazione del progetto Extra-Virgin Olive Oil in Space (Evoos), promosso dal Centro di ricerca olivicoltura, frutticoltura e agrumicultura (Crea) e dall’Agenzia spaziale Italiana (ASI). Questo studio è stato realizzato in collaborazione con una Unaprol-Consorzio Olivicolo Italiano, Telespazio e Coldiretti. Ha dato dei risultati positivi sulla possibilità di portare l’olio extravergine di oliva anche nello spazio senza alterare la sua qualità.

Il progetto Evoos è stato realizzato tra gli otto esperimenti spaziali italiani eseguiti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) dall’astronauta del BelPaese Samantha Cristoforetti. Nella sua missione “Minerva”, iniziata a luglio 2022 e che terminerà nel 2024, viene fuori anche una buona notizia per uno dei simboli della dieta Mediterranea. Scopriamo cosa emerge dalla sperimentazione fatta.

L’obiettivo della sperimentazione Evoos

L’esperimento Evoos nasce con lo scopo di far conoscere l’olio extravergine d’oliva, pregi e difetti inclusi, praticamente in tutto l’Universo e testarne le sue qualità. In particolare, lo studio nasce da quattro campioni di olii italiani selezionati da una Uniprol e Coldiretti. Sono stati portati come “bonus food” da Samantha Cristoforetti nello spazio, cioè sulla ISS, la Stazione Spaziale Internazionale.

A integrazione della dieta standard prevista dalla NASA, l’astronauta italiana ha portato queste boccette di olio extravergine d’oliva italiano. L’astronauta ha puntato su varietà provenienti da diverse Regioni. In particolare, l’olio scelto è quello fatto da una varietà singola di olive. Va a rappresentare il vasto patrimonio di biodiversità che si trova in Italia nel settore olio.

Dallo studio condotto, l’obiettivo è sperimentare che una delle quattro tipologie inviate nello spazio possa essere conservata mantenendo intatte tutte le qualità organolettiche. Questo esperimento ha una durata complessiva di 18 mesi e lo scopo è di studiare gli effetti della permanenza dell’olio extravergine d’oliva nello spazio, sulle sue caratteristiche nutrizionali, sensoriali e chimico-fisiche.

I primi risultati dello studio dopo 6 mesi

Come emerge dallo studio e dall’esperimento fatto grazie alla collaborazione di Samantha Cristoforetti, nello spazio dopo i primi sei mesi di permanenza, l’olio abbia conservato tutte le sue caratteristiche. Ciò vale sia per quelle salutistiche che per quelle nutrizionali. Almeno questo è quanto emerge dai primi campioni analizzati.

Infatti, viene fuori che i raggi cosmici e la microgravità spaziale non abbiano assolutamente alterato l’olio che risulta completamente intatto. La sperimentazione ha mostrato come la composizione dei metaboliti secondari, cioè la vitamina E, fenoli e tocoferoli dell’olio extravergine italiano non sono state influenzate dalle radiazioni dello spazio. Dunque, l’extravergine d’oliva può essere anche conservato nello spazio.

I dati preliminari ottenuti finora fanno capire che il confezionamento protettivo testato ha permesso di mantenere completamente le condizioni del prodotto e questo fa ben sperare anche per i prossimi mesi di sperimentazione. Dalle prima analisi, quindi, tutto fila come sperato: l’olio made in Italy, uno scelto tra le migliori qualità fatto con un solo tipo di oliva, dopo 6 mesi è ancora ricco di biofenoli e tocoferoli.

L’analisi dei campioni di olio inviati nello spazio

Presso la sede del Centro di ricerca olivicoltura, frutticoltura e agrumicultura (Crea) che si trova a Rende, in Calabria, gli esperti hanno effettuato le analisi dei campioni dell’olio spaziale. Il centro ha effettuato le analisi dopo i primi 6 mesi di missione sulla stazione spaziale internazionale. Da quanto ha spiegato il direttore del Crea Enzo Perri, il risultato è sorprendente. Non vi è una differenza particolare tra l’olio che viene conservato sulla Terra e le caratteristiche di quello inviato nello spazio.

Quando l’olio è rientrato a gennaio è stato confrontato con i campioni di controllo conservati in laboratorio. Crea li ha presi dallo stesso campione dell’olio che era stato inviato in missione spaziale. Questo olio era stato conservato alla stessa temperatura, ovvero circa 23 gradi e le caratteristiche sono rimaste immutate. In particolare, la confezione è quella che ha fatto la differenza. Cioè, gli oli differenti sono stati conservati in modo tale da non farli entrare la sostanza in contatto con l’ossigeno. Dunque, proprio come è stato sulla stazione spaziale internazionale.

Le analisi sono state condotte su tre bottiglie da 50 ml di olio, cioè quelle che sono arrivate sulla stazione spaziale internazionale dal 16 luglio 2022 e rimaste lì per 6 mesi. Tutto l’esperimento nasce per capire se l’olio è conservabile anche nelle condizioni che si verificano nello spazio. Tra 6 mesi arriveranno altri campioni in Calabria e, quindi, si capirà se questo olio può essere conservato nello spazio più a lungo e se può effettivamente rientrare di diritto nella dieta degli astronauti.

Le proprietà dell’olio extravergine di oliva

Le proprietà dell’olio extravergine d’oliva sono molto positive da un punto di vista nutrizionale e qualitativo. Il direttore del Centro di assistenza agricola Coldiretti Nicola Di Noia ha sottolineato come molto spesso i consumatori hanno la percezione dell’olio come condimento. Ma in realtà, è un alimento a tutto gli effetti, ha un valore nutrizionale molto alto.

Infatti, l’olio è ricco di sostanze nutritive e questo potrebbe essere utile, soprattutto, per chi deve affrontare condizioni fisiche non banali. Cioè, come quelle che si verificano nello spazio. La sua composizione ricca di polifenoli e antiossidanti è risultata vincente. Ricordiamo che non è stato chiarito qual è la vera qualità di olio extravergine d’oliva inviata nello spazio. Ciò che è certo è che si tratta di un prodotto di altissima qualità e realizzato con quattro monocultivar. Nell’invio sono stati scelti dei profili sensoriali aromatici differenti, in modo tale da dare l’opportunità agli scienziati di abbinare questa sostanza alla dieta in astronave.

Insomma, i risultati di questa scoperta potranno far sì che l’olio extravergine d’oliva, uno degli emblemi delle tavole mediterranee, possa entrare nella dieta anche degli astronauti!

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