Produzione dell’olio d’oliva in recupero dopo mesi complessi. L’annata 2023 si presenta come una sfida per la produzione di olio d’oliva in Italia. Le olive sono molto piccole, e le rese sono basse nelle zone dove la raccolta è appena iniziata.
Tuttavia, al momento non ci sono dati sufficienti per fare una valutazione precisa di come si svilupperà l’annata, ma sembra che ci siano segnali di recupero nelle ultime settimane.
Questi spiragli positivi sulla produzione dell’olio d’oliva 2023 fanno ben sperare, vediamo cosa emerge dai dati ISMEA circa la produzione dell’olio nel corso di quest’anno.
Il ruolo di Ismea nella stima della raccolta
ISMEA, in collaborazione con Unaprol e Italia Olivicola, ha condotto una prima stima della raccolta e della produzione dell’olio d’oliva che risulta in recupero. Ovvero, questa stima indica un recupero in alcune Regioni chiave, con una produzione in aumento del 20% rispetto all’anno precedente.
Nonostante questa crescita, i numeri si mantengono al di sotto delle aspettative, e c’è la possibilità che non si raggiungano nemmeno i livelli medi delle quattro campagne precedenti. Ecco perché nell’ultimo periodo si parla spesso di crisi dell’olio.
Ma intanto, vediamo quali sono i dati preliminari sulla produzione dell’olio d’oliva 2023.
Dati preliminari sulla produzione dell’olio d’oliva 2023
I primi dati sulla produzione dell’olio d’oliva lanciati da ISMEA indicano una produzione d’olio d’oliva totale di circa 290 mila tonnellate, con un aumento del 20% rispetto all’anno precedente. Questo valore si colloca nella media prevista, che va da 280 mila a 300 mila tonnellate. Ma, bisogna considerare che questa è solo una stima iniziale, e la situazione potrebbe evolvere nei prossimi mesi.
I fattori che influenzano la produzione dell’olio d’oliva
Uno dei fattori principali che ha influenzato la produzione di olio d’oliva in questa annata è stato il meteo. L’ISMEA attribuisce le difficoltà iniziali alla combinazione di un inverno siccitoso, che è stato solo parzialmente compensato dalle piogge primaverili.
Queste piogge, purtroppo, sono state concentrate in modo eccessivo, causando danni ai fiori e difficoltà nell’allegagione delle olive.
L’estate non è stata favorevole neanche, con temperature torride che hanno causato stress agli olivi, soprattutto in aree non irrigue.
La produzione dell’olio d’oliva, i dati suddivisi per territorio
La situazione sulla produzione di olio d’oliva è complessa e differenziata a livello regionale. Ovvero:
- nelle aree del Nord, si stima una flessione nella produzione di oltre il 30%, mentre una situazione analoga si riscontra nel Centro Italia;
- nel Sud e nelle Isole, si prevede un aumento del 34% grazie alle buone performance attese in Puglia e Calabria, che rappresentano rispettivamente il 50% e il 13% della produzione nazionale. Ad esempio, in Puglia, si prevede un incremento di oltre il 50% rispetto all’anno precedente.
Le giacenze dell’olio d’oliva
Le giacenze di olio extravergine d’oliva (EVO) in Italia al 30 settembre (ultima rilevazione) sono diminuite del 36,3% rispetto all’anno precedente, scendendo a soli 105.291 tonnellate, stando ai dati ufficiali.
A fine mese, le giacenze di olio EVO di produzione italiana sono state di soli 38.681 tonnellate, evidenziando una diminuzione del 55,6% rispetto al 30 settembre 2022, quando le giacenze di olio EVO nazionale ammontavano a 87.183 tonnellate.
La questione del prezzo dell’olio d’oliva
Un altro fattore relativo alla produzione di olio d’oliva che complica ulteriormente le stime produttive è il prezzo del prodotto. Gli aumenti sull’olio d’oliva a prezzi record, potrebbero spingere molti produttori a destinare le olive da tavola ai frantoi, piuttosto che per la produzione di olio.
Tuttavia, i prezzi elevati potrebbero anche incoraggiare la raccolta, specialmente in situazioni in cui i volumi delle olive sono sufficienti per coprire i costi di raccolta.
I nodi aperti sulla produzione dell’olio d’oliva
L’annata 2023 per l’olio d’oliva in Italia si presenta con numerose sfide, ma anche con alcune prospettive di recupero in alcune regioni chiave.
Ma, la situazione rimane incerta, e la produzione complessiva potrebbe non raggiungere i livelli medi delle annate precedenti.
Gli effetti del meteo e i prezzi dell’olio continueranno a influenzare il settore, e sarà interessante osservare come si svilupperà la stagione.