Oleoturismo: un libro spiega la nuova legge

La nuova legge sull’oleoturismo porta una ventata di ottimismo in un’annata in cui la raccolta lascia un po’ a desiderare: ecco il libro che la spiega nel dettaglio

Sarà presentato il 29 novembre alle ore 16.00  a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani (Via Dogana Vecchia 29) il libro “Oleoturismo – Opportunità per imprese e territori” della Agra Editrice.

L’incontro è gratuito con prenotazione obbligatoria e dress code. La stampa e gli ospiti interessati a partecipare all’iniziativa devono accreditarsi scrivendo una mail all’indirizzo francesca.mangone@senato.it

Gli autori sono Dario Stefàno, padre della norma sull’oleoturismo, e Fabiola Pulieri, giornalista.

Oleoturismo e campagna olivicola

La campagna olivicola non lascia sperare nulla di buono: il raccolto è stato di circa 300.000 tonnellate rispetto alle 329.000 dello scorso anno.

Unico spiraglio positivo per le aziende potrebbe essere rappresentato dalla recente legge sull’Oleoturismo che apre interessanti prospettive non solo per le aziende olivicole, ma anche per i consumatori che avranno la possibilità di conoscere l’olio extravergine di oliva nei luoghi di produzione apprezzandone la qualità e le tante varietà che rendono unico il nostro Paese.

La legge consentirà di aprire le porte di aziende olivicole e frantoi ai consumatori realizzando attività di valorizzazione e promozione, così come accade da tempo per le cantine.

Il libro “Oleoturismo – Opportunità per imprese e territori”

Il libro si caratterizza per essere nella sua completezza il primo testo dedicato al turismo dell’olio. Si tratta di una guida utile sia per i produttori olivicoli che per tutti coloro che sono interessati a mettersi in viaggio alla scoperta dei territori in cui l’olio di oliva si produce, alle aziende già attive nel settore oleoturistico con musei, frantoi ipogei e per conoscere i produttori e partecipare a degustazioni e iniziative in paesaggi e borghi di rara bellezza.

Il commento di Dario Stefàno: “L’olio così come il vino, esercita un appeal incredibile nei confronti dei turisti enogastronomici e i numeri confermano le incredibili potenzialità di un Paese come l’Italia che in tema di olio è tra i leader mondiali. L’oleoturismo mette a valore una tradizione che in Italia, insieme al vino, vanta un patrimonio inestimabile di autoctonie, varietà e territori, integrando perfettamente quel tipo di offerta turistica esperienziale sempre più rispondente alle esigenze di turisti e viaggiatori che vogliono scoprire gli angoli più autentici del nostro Paese. L’oleoturismo può diventare una sorta di “secondo raccolto” per gli olivicoltori, integrando dunque il settore primario con il terziario. È questa la dimensione e la sfida a cui l’agricoltura moderna ci chiama”.

Il commento di Fabiola Pulieri: “L’oleoturismo è l’occasione per riscoprire la cultura millenaria e la storia che si cela nei patriarchi, piante di migliaia di anni, perderci nei cunicoli sotterranei degli antichi Frantoi Ipogei in Puglia o apprezzare l’olio direttamente in una degustazione nei luoghi di produzione. La legge sull’oleoturismo rappresenta una grande opportunità per i produttori, ma occorre nei territori ‘fare rete‘ per superare la difficolta delle limitate dimensioni aziendali che caratterizzano il settore”.

 

Related Posts

Ultimi Articoli