Mangiaunta 2022, l’olio attira sempre più curiosi

Siamo giunti alla diciassettesima edizione della Mangiaunta 2022, la manifestazione che si tiene a Giano dell’Umbria dedicata all’Olio nuovo

La Mangiunta 2022 che si è tenuta a Giano dell’Umbria, piccolo borgo immerso nei colori autunnali della campagna, ha raggiunto le presenze desiderate. Complice questo insolito ottobre, di temperature miti, quasi estive, e un programma speciale di degustazioni, tour nei frantoi, show cooking, eventi, workshop, mostre, musica e passeggiate con focus sulle cultivar da riscoprire come il San Felice, che caratterizza il territorio e lo rende unico.

Giano dell’Umbria e la cultivar San Felice

Giano dell’Umbria e il suo oro verde, la monocultivar autoctona San Felice che caratterizza questa porzione di Umbria sono stati i protagonisti de “La Mangiaunta”. Degustazioni, tour nei frantoi, show cooking, eventi, workshop, mostre, musica e passeggiate, caratterizzeranno l’ormai tradizionale (l’edizione 2022 è la 17esima) e suggestivo itinerario oliogastronomico alla scoperta dell’extravergine d’oliva e delle altre eccellenze del territorio.

La manifestazione è organizzata dal Comune di Giano dell’Umbria con l’impulso, anche economico, del Gal Valle Umbra e Sibillini, e a cura di Anna7Poste Eventi&Comunicazione.

L’evento è stato inserito nel programma di Frantoi Aperti in Umbria, evento dell’Associazione Strada dell’olio e.v.o. Dop Umbria, realizzato in collaborazione con la Regione Umbria e con tutti gli attori del comparto olivicolo umbro.

Un ricco programma (tutti gli appuntamenti sono gratuiti) andato “in scena” dal 29 al 31 ottobre che ha raccolto numerosi curiosi. L’olio di Giano dell’Umbria e le realtà che gli gravitano intorno sono infatti un vero e proprio spettacolo, per gli occhi e il palato.

A caratterizzare la tre giorni di iniziative il caratteristico tour nei Frantoi della zona: Filippi (pane, pistacchio e olio), Locci (degustazione guidata alla scoperta dei monocultivar Moraiolo, San Felice e non solo), Moretti Omero (bruschetta e lenticchie), Speranza (bruschetta, ceci e pinzimonio), Eredi del Sero (bruschetta con Primolio e zuppa di legumi), Oro di Giano (cece nero con crostini di pane aromatizzati al rosmarino e EVO Monovarietale San Felice). Per promuovere l’ Olio-Tour al completamento delle tappe si poteva richiedere una bottiglia di olio nuovo omaggio.

Oltre il tour si sono tenute degustazioni guidate di olio San Felice, show cooking per scoprire i segreti sull’olio extra vergine d’oliva in cucina, passeggiate tra “ulivi immortali”, mostre fotografiche e musica sotto l’ulivo secolare di Macciano.

Ulivo che è la “star” di un territorio, quello di Giano, con 200 mila altre piante di olivo distribuite su 720 ettari (280 piante per ettaro) e con la monocultivar autoctona San Felice che occupa l’80%.

Sotto i riflettori della Mangiaunta, l’olio di Giano dell’Umbria assoluto protagonista raccontato, durante l’evento, dal capo panel Giulio Scatolini. Solo una piccolissima percentuale degli oli prodotti in Italia è infatti monovarietale (olio extravergine fatto con olive di un’unica varietà). Il monocultivar è quindi percepito dagli intenditori come un olio raro e pregiato, un olio dalla forte personalità, molto tipico, molto rappresentativo del territorio in cui è prodotto e capace di conferire un sapore unico e squisito ad ogni pietanza.

Proprio come il San Felice, monovarietale armonico, amabile, universale e adatto a tutti i cibi e fortemente legato all’omonima Abbazia. Splendida e imponente, sorge ai piedi dei Monti Martani, immersa tra olivi e lecci secolari. A partire dal XII secolo in Umbria, come nel resto d’Italia, furono soprattutto gli ordini monastici a dare nuovo impulso e nuova vita alla coltivazione degli olivi e alla produzione dell’olio d’oliva. I monaci benedettini di San Felice non furono quindi da meno; fedeli alla loro regola “ora et labora”, avrebbero trapiantato, per riprendere la coltivazione delle terre dopo il periodo di abbandono un tipo di olivo, denominato in seguito Cultivar San Felice, che ha subito attecchito diffondendosi in alcune limitate zone e producendo un’eccellente qualità di olive.

La San Felice concorre oggi a caratterizzare la Dop Umbria, sottozona “Colli Martani”, insieme al Moraiolo (che è la varietà più diffusa sulle colline della regione) e ad altre cultivar come Leccino, Frantoio e, in misura minore, Rajo e Vocio. La combinazione fra diverse varietà e l’ambiente microclimatico particolarmente favorevole garantiscono la qualità organolettica e l’unicità dell’olio di Giano dell’Umbria.

Related Posts

Ultimi Articoli