L’Italia si riconferma al secondo posto al mondo per quanto riguarda la produzione di olio. La Spagna rimane prima classificata.
Per il periodo 2021/2022 la produzione olivicola italiana si è attestata intorno alle 315 mila tonnellate di prodotto; una crescita del 15% rispetto allo scorso anno, nonostante una campagna inferiore alle aspettative. Per questi risultati l’Italia si aggiudica il secondo posto nella classifica mondiale per la produzione d’olio.
In pole position rimane sempre la Spagna, che ha toccato la cifra di 1,3 milioni di tonnellate prodotte. Registrando però un calo del 6,4% rispetto alla campagna precedente. Questi i dati di Unaprol-Consorzio Olivicolo Italiano, sulla base di stime ufficiali diffuse dal Consiglio Oleicolo Internazionale.

Le altre produzioni mondiali:
La Grecia ha registrato un calo del 18,2%, risultato che l’ha fatta scendere dal secondo al quinto posto, sopravanzata anche da Tunisia e Turchia. La Tunisia in particolare ha registrato un importante e considerevole progresso (+71,4%) attestandosi a 240mila tonnellate di prodotto. La Turchia è invece passata da 210 a 228mila tonnellate (+8,3%).
Tra gli altri paesi produttori anche il Marocco ha ottenuto buoni risultati. Con le sue 200mila tonnellate, ha visto crescere del 25% la propria produzione olivicola, interessanti sviluppi anche Portogallo (+20%) e per Algeria (+39%).
“I dati sulle produzioni mondiali ci fanno riflettere alla luce degli enormi progressi registrati negli ultimi dieci anni da Paesi come Tunisia, Turchia, Portogallo. Abbiamo il dovere di incrementare la nostra produzione per aumentare la quantità di olio 100% italiano di qualità, e in tal senso occorre sfruttare al massimo lo stanziamento di 30 milioni di euro per la nascita di nuovi oliveti o il rinnovo di quelli già esistenti”. ha commentato il presidente di Unaprol, David Granieri.

Trend degli ultimi dieci anni:
Unaprol ha individuato che la produzione dell’Italia è diminuita rispetto alle 674mila tonnellate di prodotto della campagna 1991-92. Il dato del periodo 2021-2022 conferma il trend degli ultimi dieci anni, che ha visto come punta massima le 475mila tonnellate prodotte nella campagna 2015-2016.
Per quanto riguardo le stime della campagna 2021/2022 secondo i dati ufficiali per paese e le stime del segretariato esecutivo del COI, la produzione mondiale è prevista di circa 3.098.500 tonnellate nella campagna 2021/22, il 2,9% in più rispetto all’anno precedente.
I paesi membri del COI dovrebbero produrre 2.910.500 tonnellate, pari al 93,9% del totale mondiale, ossia il 3,6% in più rispetto all’anno scorso.