Il Movimento Turismo dell’Olio Toscana si presenta: i primi eventi

È tutto pronto per le prime uscite ufficiali del Movimento Turismo dell’Olio Toscana. L’occasione sarà quella di Ulivo Day, iniziativa promossa a livello nazionale, in programma il 30 e il 31 ottobre. Un’occasione per visitare i frantoi della Toscana e scoprirne i segreti, oltre che per degustare l’olio nuovo.

Che cos’è il Movimento Turismo dell’Olio Toscana

Il Movimento Turismo dell’Olio Toscana ha alle spalle solo pochi mesi di vita, ma la strada da seguire è chiara. È nato in estate, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza della produzione olivicola toscana. Dietro, la volontà di un gruppo di aziende toscane storiche, per fare network e rendere ancora più visibili e competitivi in Italia, e non solo, i produttori che realizzano olio e progetti di oleoturismo.

“La forza della delegazione Toscana – si legge in una nota ufficiale – è proprio questa. Avere al proprio interno aziende che da diversi anni si occupano di promozione dell’olio toscano, di formazione e progetti di oleoturismo, con l’obiettivo di promuovere un territorio punteggiato da oliveti e caratterizzato da una produzione di olio nota in tutto il mondo”.

Non dimentichiamo, infatti, che l’olio dop migliore al mondo è prodotto proprio in Toscana. Si tratta dell’olio della Castel Ruggero Pellegrini, il “Ruggente”, premiato lo scorso maggio al Japan Olive Oil Prize di Tokyo.

Diverse le aziende fondatrici del Movimento Turismo Olio Toscana. Troviamo: Fattoria di Calcinaia, Fattoria di Volmiano, Fattoria di Lavacchio, Il Paluffo, Le Corti, Fattoria di Maiano, Fattoria La Maliosa, Tenuta di Capezzana e Col d’Orcia. Il presidente attuale del Movimento Turismo dell’Olio Toscano è Tommaso Miari Fulcis. Vicepresidente Beatrice Contini Bonacossi.

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Movimento Turismo Olio Toscana a Ulivo Day 2021

Il primo grande appuntamento per il Movimento è in programma a fine ottobre. Se l’autunno per il vino è periodo di vendemmia, per l’olivicoltura significa olio nuovo. Per questo, il 1 novembre è organizzata la Giornata dell’Olio nuovo, evento dedicato all’olio toscano 2021, in preparazione in queste settimane. 

Il 30 e il 31 ottobre il Movimento Turismo del Vino Toscana parteciperà, invece, a Ulivo Day. L’obiettivo delle due giornate fare conoscere gli uliveti, visitare i frantoi, raccontare la storia delle cultivar toscane e far degustare l’olio toscano. Un progetto culturale e gastronomico insieme che prevede pic nic, degustazioni, percorsi e visite guidate.

A proposito di olio nuovo, è anche tempo di primi bilanci. La produzione di olio nuovo italiano 2021 appare in salita, come anticipato da Coldiretti a fine settembre. Intanto, cresce l’interesse degli italiani per i prodotti genuini, come l’olio evo: sono sempre in più a prestare attenzione alle indicazioni di provenienza e qualità in etichetta.

Dove si produce olio in Toscana: percorsi oleoturistici

La Toscana non è solo una delle destinazioni enoturistiche più gettonate in Italia. Le sue colline sono puntellate di piccoli e grandi oliveti, altra grande risorsa della regione su cui scommettere ora e in futuro.

“In tutta la regione operano esperti olivicoltori e frantoiani capaci di conciliare i pregi di antiche tradizioni con tecniche e tecnologie moderne che custodiscono il patrimonio gastronomico locale” si legge ancora nella nota. Le olivete in Toscana si trovano nei dintorni di Lucca, Firenze e Siena. Anche lungo le strade del Chianti, nelle colline Senesi, nella zona di Grosseto o nella meravigliosa Maremma sono zone in cui si produce olio in Toscana. Ogni realtà ha la sua peculiarità, da valorizzare e promuovere.

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Quali sono le specie di olivo maggiormente coltivate in Toscana?

Territori diversi significa anche caratteristiche diverse. Per questo, non in tutta la Toscana si coltivano le stesse specie di olivo. Le più diffuse sono quelle conosciute come il Frantoio, di taglia media, vigoroso e con chioma allargata e mediamente fitta o il Moraiolo, rustico e poco imponente, dalla chioma leggermente voluminosa e folta. Nell regione troviamo anche il Leccino, di taglia media, con chioma espansa e fitta e il Pendolino, mediamente vigoroso, con rami lunghi.

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