Adotta un ulivo pugliese, via all’iniziativa per salvare il comparto olivicolo

Volete adottare un ulivo pugliese? È possibile, grazie all’iniziativa di una start up italiana. Per salvare gli alberi del territorio del tacco d’Italia e cercare anche di ottenere un olio extravergine d’oliva ottimo, arriva il nuovo progetto. Una start up pugliese ha dato, infatti, il via a questo sistema di adozioni. Il progetto si chiama “Adopt me Italy”. L’obiettivo è quello di salvare gli alberi di ulivi soprattutto, dalla diffusione della xylella fastidiosa.

La Regione, da diverso tempo, è praticamente flagellata dall’epidemia di questo agente patogeno che sta mettendo in ginocchio il settore, facendo scomparire ettari ed ettari di ulivi ogni giorno. L’emergenza è tutt’altro che in recessione, tant’è che anche il Governo ci ha organizzato un tavolo tecnico tematico, proprio per cercare di risolvere la problematica. Da più strade, si sta tentando di fare il possibile di per salvaguardare il futuro dell’attività olivicolturale della Puglia. Scopriamo insieme come funziona questa iniziativa e da dove prende spunto.

Adotta un ulivo pugliese, l’iniziativa

Come accennato è disponibile l’iniziativa che permette di adottare un ulivo pugliese. Una possibilità importante per la salvaguardia e la tutela del comparto. Il progetto è stato battezzato con il nome “Adopt me Italy” e prende il “la” da una start up che vuole far scoprire un po’ in tutto il Pianeta, la realtà delle piccole aziende della Regione Puglia che si occupano della produzione dell’olio d’oliva. Il cosiddetto “oro verde” della Puglia. L’impegno è diffondere la cultura storico tradizionale della cura e della coltivazione degli ulivi, nonché fermare il declino dell’olio extravergine in Italia.

Lo scopo del progetto “Adopt me Italia”

Adopt me Italia è un ambizioso progetto nato per andare incontro agli agricoltori pugliesi, proponendo l’adozione dei loro alberi. Come accennato, purtroppo il territorio è infettato dalla xylella fastidiosa, un agente patogeno che ha scatenato una vera e propria epidemia e sta facendo scomparire migliaia di ettari di ulivi nella Regione Puglia. Nonostante quanto affermato anche da CIA Puglia relativamente a questa patologia, per andare incontro agli agricoltori pugliesi, c’è bisogno di un forte investimento e, talvolta, potrebbe sembrare non possibile anche per il Governo andare incontro alle esigenze di questi produttori gravemente in difficoltà.

Per far sì che, però, il settore risorga e quindi, che l’oro verde della Puglia possa essere ripreso nel miglior modo possibile, bisogna intervenire sull’emergenza con dei forti investimenti. Parliamo di un’emergenza che tutt’altro che rientrata. Infatti, anche delle zone che inizialmente erano considerate “indenni” alla xylella fastidiosa, in realtà però, stanno registrando le problematiche legate a questo agente patogeno. Con lo scopo perciò di salvaguardare il comparto legato alla produzione di uno degli oli extravergine d’oliva migliori in tutta Italia è intervenuta la start up d’origine pugliese.

Come funziona il progetto “Adopt me Italy”

Il progetto “Adotta un ulivo pugliese” ha un funzionamento molto semplice. Gli interessati possono direttamente connettersi sul sito della società e scegliere l’ulivo da adottare. Infatti, su questo sito si trovano tutte le azienda pugliesi partner che spiegano quali sono i propri metodi di coltivazione degli ulivi, di produzione dell’olio e anche quali sono i parametri qualitativi del prodotto frutto del loro lavoro. Una volta acquisite tutte le informazioni del caso, la persona interessata può decidere di sostenere quella realtà e adottare l’ulivo.

Cosa succede se si adotta un ulivo pugliese

Ma cosa succede realmente se sei adotta un ulivo pugliese? Ebbene, la procedura è immediata. Subito dopo aver scelto l’ulivo da adottare, l’adozione viene correlata da un certificato e in più, viene anche offerto un certo quantitativo di olio extravergine di oliva. Inoltre, per i benefattori di questa realtà c’è la possibilità di visitare la ditta dove si trova l’ulivo e vedere la produzione con i propri occhi.

L’adottante periodicamente sarà informato sulla crescita dell’albero fino alla maturazione del frutto, nonché sulle fasi di coltura, dalla potatura alla raccolta. In questo modo si salveranno gli ulivi dall’abbandono e in più, si potranno riforestare anche alcune zone della Regione Puglia, messe realmente in ginocchio dalla xylella fastidiosa e l’epidemia che ha comportato.

I dati della xylella fastidiosa in Puglia

La xylella fastidiosa in Puglia sta mettendo in ginocchio l’intero comparto dell’olivicoltura. Se ne parla molto poco a livello nazionale, però, questa emergenza è tutt’altro che è ferma. Il batterio sta continuando ad attaccare e a uccidere intere aree di ulivi.

Una piaga a tutti gli effetti, difficilissima da debellare e che sta mettendo in serissima difficoltà l’intero comparto. Un’altra cosa da sottolineare è che gli investimenti per quanto cospicui, avvenuti soprattutto da parte della Regione Puglia, sembrano essere tutt’altro che sufficienti. In particolare, a oggi, seguendo la mappatura della Regione relativamente all’emergenza da xylella fastidiosa, solo a ottobre 2022 vi sono state altre 63 in piante infette. Ma non finisce qui: l’epidemia sta continuando a crescere e continuerà a farlo anche nei mesi successivi.

Come già evidenziato, non è un caso che il Governo abbia deciso di stabilire un tavolo tematico proprio per discutere sul da farsi. La cosa migliore è far sì che possano collaborare al piano quanti più esperti possibile per trovare una quadra comune e fermare questa epidemia.

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