Olio nuovo 2021: crollo della produzione, ma il prezzo no ne risentirà. Preoccupa la Puglia

Annata terribile per le olive: l’olio nuovo 2021 è un miraggio per molte regioni

Dopo l’annata 2020 con un raccolto abbondante e di qualità, quello dell’olio nuovo 2021 sarà purtroppo un momento da ricordare. E non in positivo.

Stando ai dati raccolti, la produzione crolla del 50%, sebbene le olive siano sane.

Come sostenuto da Coldiretti, uno dei motivi della scarsa produzione è legato ai fattori climatici e ambientali sfavorevoli, tra cui alcune gelate ad aprile e anche la siccità che si è protratta da giugno a settembre.

“Il clima pazzo- affermano da Coldiretti- è alla base di grossi cali nelle regioni italiane vocate alla produzione di olio“. Parliamo di PugliaCalabriaToscana, ma anche Sicilia.

Dello stesso avviso anche il portavoce del Consorzio dell’olio extravergine toscano Igp, Christian Sbardella.

“Il deficit idrico ha impedito alla pianta di svolgere il suo ciclo biologico: al fiore, seccato dall’ondata di calore di giugno, non è stato permesso di passare naturalmente a frutto. E le olive sono state stressate da una carenza idrica…Chi riesce a fare olio extravergine toscano Igp e lo sa fare a dispetto delle avversità climatiche sa che, nonostante tutto, riuscirà a portare a casa un buon livello qualitativo”.

Olio nuovo 2021 in Toscana: crolla la produzione. E il prezzo sale?

A rispondere è sempre Christian Sbardella, che afferma che in realtà non ci saranno grosse modifiche al prezzo dell’olio nuovo 2021 e che il prezzo al litro si assesterà intorno ai 13 euro.

Olio nuovo 2021 in Puglia: le criticità

Ad inaugurare in Puglia la stagione dell’olio nuovo sarà l’Antico Frantoio Muraglia di Andria che oggi, lunedì 8 novembre, alle ore 10.00, aprirà le porte del frantoio per il momento della spremitura

Per l’occasione saranno presentate da Coldiretti Puglia le stime sull’andamento della produzione regionale, con attenzione alla campagna olivicola e olearia provincia per provincia, ai dati sui consumi e sulle qualità dell’olio extravergine pugliese.

Il comunicato diffuso da Coldiretti Puglia intanto parla chiaro, sostenendo criticità importanti.

 “In Puglia- afferma Raffaele Carrabba, presidente di CIA Agricoltori Italiani della Puglia- la campagna olivicola 2021 si sta rivelando una Via Crucis. Riteniamo sia urgente, da parte della Regione, la convocazione di un tavolo di crisi per trovare soluzioni e misure attraverso le quali aiutare le aziende olivicole pugliesi ad andare avanti”.

Il mercato sembra bloccato al ribasso: chi si trova nella condizione di vendere rapidamente il prodotto, deve farlo a prezzi di 35-40 euro al quintale per la materia prima o di  3,80 euro e i 4 euro al litro.

La qualità, per fortuna c’è, ma il crollo della qualità è insostenibile sia nel Barese che nella provincia di Barletta-Andria-Trani.

A ciò si aggiunga anche la difficoltà legata alla manodopera: i ritardi nelle istruttorie delle richieste inerenti al Decreto Emersione e la mancata attuazione del Decreto Flussi hanno causato grandi difficoltà a tutto il comparto agricolo, con particolar evidenza per le aziende vinicole in vendemmia e quelle olivicole al momento della frangitura.

Venendo a mancare i lavoratori dell’Est Europa e dai Paesi extracomunitari, viene quindi a mancare la regolare manodopera.

“CIA Agricoltori Italiani ha chiesto di  poter ricorrere a chi è in cassa integrazione o percepisce un reddito di cittadinanza, ma chiaramente per farlo serve un intervento di legge”.

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