Il lavoro di tutti i giorni, l’impegno e la passione dei professionisti dell’olio extravergine, ricevono la soddisfazione della premiazione di Lodo Guide 2023.
Gratificante ricevere il titolo di miglior azienda o miglior biologico, perché gli sforzi che portano al prodotto nella bottiglia vengono ripagati dalla nuova classifica 2023.
Non è semplice produrre e far arrivare sulle tavole un buon olio, specie se si tiene conto delle varie sfide cui si deve far fronte durante l’anno, dal clima alle avversità metereologiche e non solo. Senza perdere mai di vista l’etica, l’innovazione, la tradizione, il carattere, aspetti che devono convergere nell’obiettivo comune di diventare un prodotto di qualità e carattere.
Lodo Guide è abituata ad andare alla ricerca delle eccellenze olearie, la passione per il gusto e la qualità perseguono la strada della distinzione senza etichette: che si parli di prodotti pregiati o tradizionali, l’entusiasmo e il metro di misura sono i medesimi. D’altronde si tratta di una delle guide storiche internazionali dell’olio EVO.
Lodo Guide 2023

Parte integrante e sostanziale della Dieta Mediterranea è l’olio extravergine, vanto d’Italia tra le più grandi e apprezzate eccellenze al mondo. Altissimo il tasso di produzione di questo tipo di alimento, infatti il Bel Paese, in questo, è secondo solo alla Spagna.
Ciò nonostante Lodo Guide 2023 pone l’accento sulla qualità del prodotto finale, infatti, il volume della guida di gennaio 2023 consente di fare un viaggio del gusto negli oli, senza ignorare chi li fa.
Dalla classifica 2023 ne esce con evidenza che è grande la qualità italiana di questo prodotto, che continua a contraddistinguersi dal resto del mondo. Importante punto di riflessione il viaggio di Lodo Guide tra i volti di chi sta dietro la produzione di tanto pregio. Una guida che diventa anche un racconto visivo con “Volti dell’Olio”, quest’ultimo curato dal fotografo Oliviero Toscani.
La valutazione e la giuria Lodo Guide 2023
Si tratta di seicentoventisei extravergine analizzati, vengono da tutto il mondo e includono anche zone quali il Giappone, il Cile, l’Argentina, la Spagna e la Grecia.
Tra tutti, i premiati sono diciassette, i quali sono stati scelti da una giuria di trentadue assaggiatori professionisti la cui classifica è caratterizzata da una valutazione sensoriale, olfattiva e gustativa dell’olio. Una classifica che in conclusione deve necessariamente passare il vaglia dei fondatori di Lodo Guide: Manuela Ersilia Vigo e Vincenzo Federico Petisi.
Il giudizio dei due fondatori tiene conto anche delle analisi delle cultivar che rispettano e rispecchiano le caratteristiche e le tipicità del territorio, dando grande importanza alla capacità delle aziende di tutelare l’identità culturale di provenienza in un sapiente connubio tra etica e innovazione.
I premi

- Azienda dell’anno: Quattrociocchi, Alatri (Frosinone).
Un’azienda che nasceva a metà dell’Ottocento, ormai divenuta simbolo dell’extravergine di qualità di Ciociaria. Produttrice anche di oli aromatizzati, conserve, ortaggi, sughi e marmellate le cui materie prime, dalle colline di Latina, sono biologiche. - Miglior fruttato leggero: Frantoio Romano, Racioppella n.03, Ponte Benevento (Benevento).
Si tratta di un extravergine monovarietale, da un cultivar autoctona del Sannio. Possiede un sapore fruttato intenso e il giusto equilibrio di piccante e amaro. - Miglior fruttato medio: Tenuta Santiquaranta, Est, Camerota (Salerno).
Un olio pluripremiato che presenta un sapore fruttato, oliva verde di media intensità , dalle note di erba e foglia. - Miglior fruttato intenso: Marfuga, Sassente, Campello sul Clitunnio (Perugia).
Da olive Frantoio le cui caratteristiche sprigionano un profumo elegante e complesso, con note di mandorla verde. - Miglior DOP: Buoni o Del Buono, Podere Ricavo DOP, Cetona (Siena).
Un extravergine biologico della storica azienda del senese che lavora cultivar tipiche: Moraiolo, Frantoio, Leccino, Correggiolo, Minuta di Chiusi. - Miglior IGP: Miceli Sensat, U’ciuri, Monreale (Palermo).
Un’azienda nuova e biologica, nata soli sette anni fa, produce questo extravergine con la varietà Nocellara del Belice, raccolta nei primi dieci giorni di ottobre con il metodo della “brocatura”. - Miglior Blend: Pietro Matarazzo, Ramarà , Perdifumo (Salerno).
Il suo nome, dal cilentano, significa “voler dare il meglio di sé”. Così prendono vita oli pregiati come il Blend al 90% della cultuvar Frantoio e saldo di Ogliarola. - Milano Award: Az. Agr. Francesco Elter, Calci (Pistoia).
Premia la “Miglior Azienda Dinamica e Giovane Promessa” di Francesco Elter e famiglia che producono extravergine da cinquant’anni. - Pink Planet Award: Francesca Tumino, Mazzatone (Catania).
Si tratta dell’azienda Sciabacco la quale si aggiudica il premio di un’azienda “al femminile”, la quale è stata in grado di dimostrare coraggio e tenacia. - Premio della stampa: Agrestis Bell’Omio della Soc. Agr. Agrestis di Buccheri (Siracusa).
L’azienda produce un extravergine biologico, fruttato medio. - Miglior Biologico: Adonis Olive Oli, Domain Adonis Chemléli, Rbaied (Tunisia).
Azienda nata durante il colonialismo, nel 1903 dunque, conta cento ettari e produce un extravergine biologico. - Frantoio dell’anno: Almazaras De La Subbetica, Carcabuey Cordoba (Spagna).
Un frantoio esempio di produttiva eccellenza. - Miglior Monocultivar: Puertas De Guarilihue, Frantoio, Camino a Coelemu, Guarilihue Celemu, Nuble, Cile.
Puertas De Guarilihue è un extravergine spremuto a freddo, le olive sono cultivar Frantoio nella Valle di Itata e prodotto dalla famiglia GarcÃa Retamal. - Lodo Coup De Coeur.
L'”olio che ha più colpito” è il premio di Vincenzo Signorelli, fotoreporter e giornalista oltre che olivicoltore. - Green & Innovation Award: Natyoure, Sannicandro di Bari.
- Extreme Cultiva Award: For ai Massi, Lazzaro, Guardistallo (Pisa)
- Heroic Olive Growing Award: Domenico Ruffino, Varigotti, Finale Ligure (Savona)
- Lodo Cultivar 2023: Pagano, Doleo Monocultivar Ogliarola, Terlizzi (Bari).