Il vermouth spagnolo sta vivendo un boom con una raffica di espressioni premium.
Durante la pandemia di Covid, le vendite di birra e vino in Spagna sono diminuite di circa il 10%, mentre secondo l’Istituto nazionale di statistica spagnolo, è stata una storia completamente diversa per il vermouth spagnolo. La categoria Made in Spain, infatti, ha visto il suo valore salire da 135 milioni di euro nel 2019 a 149 milioni di euro nel 2020.
Ad alimentare questa tendenza è un netto cambiamento nel modo in cui i marchi scelgono di posizionare il loro vermouth, allontanandosi dall’incoraggiare i consumatori e i locali commerciali a usarlo nei cocktail e tenendolo in alto per sorseggiarlo con ghiaccio.
Vermouth mania, è ondata di nuovi brand!
Il CEO Alex Soler Kettlitz di Perucchi 1876 individua due cause principali dell’attuale boom del vermouth. “Uno è dovuto a un modo più salutare di bere, con persone che cercano bevande a basso contenuto di alcol. L’altro è che il consumo si è spostato dalla notte al bere in terrazza durante il giorno. Questo ha accelerato la crescita di un numero sempre maggiore di vermouth premium, e sta seguendo quello che è successo al gin anni fa”. Kettlitz sottolinea inoltre che per il 2023 prevede un forte aumento delle vendite.
Da cosa si distingue un vermouth spagnolo da quello italiano?
Nel complesso, i vermouth italiani tendono ad essere un po’ più speziati, con un tocco amaro nel finale, mentre gli spagnoli si concentrano principalmente sui loro vermouth più dolci, fruttati, principalmente rossi che sembrano fatti per essere bevuti da soli. Le proposte continuano a essere sempre molte di più tanto che i produttori sono continuamente più propensi a sperimentare differenti prodotti botanici per soddisfare un pubblico sempre più consapevole e curioso.