Quali sono le diverse tipologie di bicchieri per i distillati?

I distillati offrono ricche e straordinarie qualità a chi li sa apprezzare e a chi sceglie di conoscerli nella loro più profonda essenza. Ma per poterlo fare, c’è bisogno del giusto bicchiere.

Esistono diverse tipologie di bicchieri per i distillati: a tulipano, tumbler, ballon e glencairn, ognuna pensata per degustare un particolare tipo di distillato. Ogni distillato ha bisogno di essere servito nel bicchiere giusto, uno che abbia una forma tale da valorizzarne aromi e sapori. Scopriamo insieme quali sono i bicchieri giusti per gustare un buon rum, un whisky o una grappa.

Il dibattito su quale sia il bicchiere giusto per ogni liquore è ancora molto acceso. Mentre per i calici da vino si è riusciti a trovare una classificazione, per quelli dedicati ai liquori e ai distillati c’è ancora da fare chiarezza.

Sono sempre più gli appassionati di liquori, distillati e whisky che decidono di andare alla scoperta di questo fantastico mondo, dalle mille sfumature, a gusti unici e inconfondibili. C’è da dire però che per poter apprezzare a pieno ciò che si beve bisogna saperlo valorizzare con il giusto bicchiere. Ma prima di scegliere i bicchieri per i distillati adeguato bisogna conoscere ciò che si beve.

Tumbler

Le differenze tra liquore e distillato le conoscete?

Sia i liquori che i distillati si differenziano per metodo di produzione, presenza di zucchero e gradazione alcolica, ma hanno in comune una complessità di profumi, aromi e fragranze tali da esigere il giusto bicchiere.

I distillati si ottengono da un processo nel quale viene utilizzato l’alambicco in modo da concentrare l’alcool del fermentato. L’alambicco è riempito con mosto fermentato e filtrato. Il liquido così ottenuto è portato ad ebollizione, poi raffreddato in modo da concentrare i suoi vapori.

La distillazione permette di separare la maggior quantità di alcool possibile, insieme agli elementi aromatici eliminando la massima quantità di acqua. La distillazione viene ripetuta due volte. Il prodotto della prima viene scartato, mentre è il secondo liquido quello più nobile e pregiato. Con la distillazione si realizzano bevande alcoliche di grande pregio come i whisky, distillati di orzo maltizzato o di cereali; il Cognac, ottenuto dalla distillazione di vino di tre uve ugni blanc, folle blanc e colombard; il rum, prodotto dalla fermentazione e successiva distillazione di succo di canna o melasse e sciroppi; la grappa, distillato di vinaccia che si produce solo in Italia, principalmente al nord; la vodka, distillato di cereali russo o polacco.

I liquori invece fanno parte di quella categoria di bevande tra i 30° e i 50° ottenute dalla miscelazione di alcool, acqua, zucchero con sostanze aromatizzanti come frutta, fiori, erbe, semi, piante, radici. Spesso è prevista anche l’aggiunta di coloranti artificiali o naturali, come ad esempio il caramello. 

La differenza fondamentale tra distillato e liquore, oltre, chiaramente, alla tecnica di produzione, sta nel fatto che nei primi i componenti più importanti sono alcool e profumi, nei liquori, invece, sono le sostanze aromatizzanti.

Bicchieri per Grappa

Le varie tipologie dei bicchieri per distillati: dai baloon ai tumbler.

Ogni appassionato di rum o cognac invecchiati, ogni collezionista di whisky scozzesi sa quanto è problematico trovare i bicchieri per distillati giusti ed idonei per esaltare i profumi. La principale funzione del bicchiere è quella di riequilibrare le sensazioni, sia olfattive che gustative. Uno snifter (o ballon), il bicchiere da degustazione per eccellenza. Indicato per un rum o un whisky invecchiato, ma non per un liquore giovane, che avrà invece bisogno di un bicchiere con un’apertura più stretta che ne imprigioni gli aromi, senza farli evaporare.

E ancora il Glencairn, spesso presentato come bicchiere da Whisky, ha una conformazione molto particolare che permette l’ossigenazione e di sprigionare tutti gli aromi. Fondo spesso e solido e apertura più stretta e sottile per catturare al meglio le fragranze. Tra i più famosi troviamo il Tumbler. Fra i più utilizzati negli American bar di tutto il mondo per servire liquori sia dolci che amari con il ghiaccio, come rum o whisky piuttosto giovani. La sua versione alta, conosciuta anche come highball, è invece utilizzata per la preparazione di long drink. La sua solidità e la sua consistenza lo rendono inoltre particolarmente adatto ai cocktail dove vi è uso di ghiaccio o frutta.

In generale il bicchiere per distillato deve avere un fondo panciuto e rotondo, un’apertura più stretta (a seconda dell’invecchiamento del liquore) e una dimensione ridotta e può essere in vetro o in cristallo. Non meno importante la quantità da versare: i cl varieranno in base al bicchiere, ma la regola generale è di non superare un quarto della sua capacità.

Bicchiere da Whisky

La degustazione sensoriale dei distillati è una pratica interessante e avvincente tanto quanto quella dei vini.

Esattamente come per la bevanda di Bacco, la curiosità e l’apprezzare i distillati è maggiormente evidente con un’opportuna degustazione sensoriale e con lo scopo di valutarne le qualità. Nonostante molti distillati siano spesso figli dell’uva, la tecnica della loro degustazione differisce in maniera drastica rispetto a quella normalmente adottata per la valutazione sensoriale del vino.

Tuttavia la degustazione dei distillati e del vino hanno in comune un fattore estremamente importante e determinante, una qualità che da sola offre una buona misura sulla qualità del prodotto: gli aromi. Nonostante questo fattore comune, gli aromi del vino e dei distillati sono molto diversi fra loro, per natura, intensità e qualità. E lo stesso si può dire per l’aspetto e per il gusto: tutti fattori che richiedono una tecnica di degustazione appropriata.

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