Il settore distillatorio è sempre più green. La presentazione del Report di Sostenibilità 2022 di Assodistil

Il Report sostenibilità 2022 di Assodistil approfondisce i temi legati ai consumi energetici, alle emissioni in atmosfera e gestione dei residui di processo e dei rifiuti.

Giovedì 23 febbraio 2023 alle ore 10.45 si è svolto a Roma, la presentazione alla stampa del report sulla sostenibilità 2022 di AssoDistil. Dal rapporto emerge come l’industria distillatoria incarni in sé l’essenza della sostenibilità e della circolarità offrendo un contributo concreto e significativo al miglioramento della qualità dell’ambiente. L’obiettivo dello studio è illustrare l’evoluzione nel biennio dei principali indicatori della sostenibilità ambientale, economica e sociale del comparto. Nel Report si da poi un particolare rilievo all’analisi della sostenibilità ambientale con approfondimenti su consumi energetici, emissioni in atmosfera e gestione dei residui di processo e dei rifiuti.

L’obiettivo dello studio, raccontato per l’occasione dalle voci di Antonio Emaldi, Presidente di AssoDistil, e Sandro Cobror, Direttore di AssoDistil, è illustrare l’evoluzione nel biennio dei principali indicatori della sostenibilità ambientale, economica e sociale del comparto. 

energie rinnovabili settore distillatorio

Il settore distillatorio italiano punta alla sostenibilità.

Il panorama distillatorio in Italia ma anche in altri paesi del mondo è sempre più attento ad adottare filosofie green e ecosostenibili. Tra le prime nel Bel Paese Caffo e Bonollo, che hanno deciso di valorizzare le materie prime (riutilizzando gli scarti della distillazione) e avvicinandosi allo scarto zero. Ma soprattutto autoproducendo energia rinnovabile che, a volta, viene anche rivenduta al sistema elettrico nazionale. Spesso si parla di realtà medio-piccole con produzioni autoctone e artigianali che in questo periodo stanno vivendo un vero e proprio Rinascimento ma al tempo stesso possono avere delle difficoltà ad adeguarsi agli innovativi metodi di produzione tecnologici.

Per il 50% dei consumatori, come sottolinea il Responsabile Industria, Servizi e Retail di Nomisma Emanuele Di Faustino, “E’ importante acquistare alimenti e bevande realizzati da aziende impegnate sui temi delle sostenibilità ambientale, una tendenza di cui potrebbero beneficiare anche le imprese del settore distillatorio, esempio emblematico di sostenibilità ed economia circolare all’interno della filiera agroalimentare italiana”. Vale a dire che ben 7 consumatori su 10 sono spinti ad acquistare una Grappa al posto di in distillato estero in quanto consapevoli che gli scarti e i sottoprodotti diventeranno fertilizzanti o energia Green.

Il tutto si traduce nel fatto che è molto più semplice acquistare un distillato ecosostenibile, visto che l’energia rinnovabile autoprodotta nel settore pesa il 65%, contro il 31% della fossile acquistata regolarmente. “L’autoproduzione di energia termica ed elettrica da residui di lavorazione – sottolinea Sandro Corro, direttore AssoDistil -, consente di minimizzare l’acquisto di energia dal mercato e ridurre l’impatto ambientale e il costo energetico per le imprese, che altrimenti sarebbe eccessivamente oneroso a causa del notevole input energetico necessario nei processi di distillazione”.

sostenibilità distillati

Nelle micro-distillerie la produzione di energia elettrica fotovoltaica a zero emissioni è cresciuta del 300%.

Nell’eventualità in cui comunque non si riesca ad autoprodurre il 100% delle proprie necessità, il report di sostenibilità evidenzia come comunque vengono scelte soluzioni meno impattanti, come l’energia solare. Nel triennio 2018-2021 la produzione di energia elettrica fotovoltaica (molto spesso le distillerie sono in strutture ampie o comunque facilmente aggiornabili con i pannelli fotovoltaici) a zero emissioni è cresciuta del 300%. E quasi altrettanto impattante è la produzione di energia riutilizzabile all’esterno dell’azienda, come nel caso del bioetanolo sostenibile da destinare al settore trasporti, un biocarburante in grado di abbattere le emissioni del 75% rispetto alla benzina.

In poche parole si deve provare ad abbracciare l’idea di un nuovo tipo di distillato e del distillatore come portatori di una filosofia socio-ambientale vincente e avanzata pur incarnando le proprie tradizioni secolari. “Questi risultati – sottolinea Antonio Emaldi, Presidente AssoDistil -, sono possibili perché si è fatto impresa con responsabilità, con una visione dinamica, innovativa e attenta ai cambiamenti”.

Related Posts

Ultimi Articoli