Nel mondo del beverage, il 2022 farà spazio agli alcolici premium e alle bevande low alcol. Il report di ISWR Drinks Market Analysis.
Il mondo del beverage negli ultimi 12 mesi ha visto una crescita netta più in valore che in volume. Secondo ISWR la cifra si attesta intorno a 1.170 miliardi di dollari. Tra i trend del 2022 spiccano gli alcolici premium e le bevande low alcol.
Nello specifico l’incremento in avanti è stato del 12% per quanto riguarda il valore su scala globale. Si tratta di un passo in avanti che ha compensato le perdite di valore del -4% dovute al Covid nel 2020. Il volume totale di alcol è invece cresciuto del 3% nel 2021, rispetto all’anno precedente. Esaminando il settore in 160 paesi in tutto il mondo, l’IWSR prevede una crescita del volume annuo superiore all’1% nei prossimi cinque anni.

Premium, E-commerce e low alcol.
A vedere una significativa crescita sono gli e-commerce e la possibilità di poter comprare una vasta gamma di alcolici, tra cui i premium in qualsiasi momento. I consumatori sono sempre più attratti da alcolici di nicchia, esclusivi e realizzati con materie prime di qualità. Si spende di più ma per prodotti di qualità. Inoltre i liquori premium, secondo il report di Nielsen Premium Panel hanno generato un’accelerazione delle vendite del 171% già nel 2020. Un trend che non mostra segni di rallentamento. Altra tendenza da tenere sott’occhio riguarda il comparto delle bevande a basso contenuto alcolico le cui vendite sono in perenne crescita. Per prossimi due anni si prevede un aumento dei volumi rispetto a quelli del 2019.

Chi sono i consumatori che guidano questo trend di rimbalzo?
I produttori di liquori continuano a sviluppare nuove innovazioni per attirare un pubblico crescente di millennial che stanno rispondendo in modo favorevole acquistando e apprezzando i nuovi prodotti. I Millenials grazie a una maggiore capacità di spesa, alla voglia di sperimentare e al concetto “less but better” dominano il comparto. La fascia è quella compresa tra i 25 e i 40 anni di età, ma c’è da considerarsi anche una parte della cosiddetta Generazione Z. I paesi dove si spende di più sono: Australia, Svezia, Stati Uniti e Regno Unito.