L’importanza delle botaniche per i distillati

Spezie, fiori, piante ed infusioni. Scopriamo la vita e l’utilizzo delle botaniche che aromatizzano i nostri distillati preferiti.

Il regno della mixology si fa sempre più largo e tra le sue mille sfaccettature c’è anche quella delle botaniche per i distillati. Ingredienti indispensabili per un certo tipo di prodotto e per esperti del cocktail diventano gli elementi più trendy da mettere nel bicchiere. Ma cosa sono esattamente?

Con botanicals ci si riferisce a erbe, spezie, piante, radici e sostanze aromatizzanti, solitamente utilizzate in macerazione nei superalcolici soprattutto per esempio nel Gin. Esistono diversi modi per estrarre gli aromi da frutta e altri prodotti botanici, i più comuni sono: macerazione, ad infusione, percolazione (macerazione intensiva) e distillazione. Per alcuni liquori invece si fa riferimento alla maturazione quando vengono poi invecchiati in rovere.

botaniche

Le botaniche più insolite per dar vita a distillati davvero di nicchia.

La sperimentazione nel settore del gin è all’ordine del giorno, in particolare nel segmento dell’artigianato, con i distillatori che tentano di distinguersi dal mercato con una serie di prodotti botanici stravaganti.

Una delle ultime novità della categoria a fare scalpore grazie alla sua insolita scelta di botanici, Seaweed Gin è stato lanciato a marzo di quest’anno. Ovviamente, la sua botanica strana è l’alga. Prodotto dalla Distilleria Dà Mhìle, a Ceredigion, nel Galles centro-occidentale, il gin è realizzato utilizzando alghe della costa di Newquay.

Elephant Gin è stato lanciato nel settembre 2013, sorprendendo piacevolmente gli appassionati di gin con il suo utilizzo di 14 botaniche, alcuni dei quali rari ingredienti africani. Tra questi: il baobab “superfrutto” di Savannah, la pianta buchu dal sapore simile al ribes nero e l’assenzio floreale africano.

botaniche: spezie, bacche, fiori, piante

Hoxton Gin presenta le insolite aggiunte botaniche di pompelmo e cocco. Gerry Calabrese – imprenditore di cocktail e bar e figlio del famoso mixologist Salvatore – ha creato lo spirito con la speranza di introdurre nuovi consumatori nella categoria.

C’è anche chi ha provato ad usare la panna fresca. Questo l’ingrediente principale di Cream Gin, creato da Fluid Movement, l’azienda dietro i famosi bar londinesi Purl e Worship Street Whistling Shop.

Beh insomma ce ne per tutti i gusti, resta solo che provarli! Quindi gin lovers fatevi avanti nell’assaggio di questi strani gin!

botaniche per distillati e cocktails

Botaniche e Grappa.

Le botaniche vengono anche per altri distillati o liquori, un esempio lampante è la grappa. Nella sua produzione fin dagli albori vengono utilizzate piante, bacche e resine.

Il disciplinare consente l’aggiunta di piante aromatiche o loro parti, nel qual caso ciò deve risultare nella denominazione di vendita. Le botaniche più utilizzate in questo frangente sono: ruta, liquirizia, mirtillo e camomilla. Ovviamente si parla di grappe per infusione, quindi all’interno è possibile aggiungere quasi qualsiasi cosa. Il tutto però deve sempre essere bilanciato a livello di gusti e sapori.

Garnish per cocktails

L’utilizzo delle botaniche anche come garnish.

Si parla di garnish ovvero di contorno per esaltare il sapore di drinks e cocktails. Tante botaniche possono essere utilizzate anche nella fase successiva a quella di produzione. Talvolta tra banconi e shaker di molti cocktail bar le possiamo trovare usate come guarnizioni ai prodotti ordinati. Si tratta di ingredienti semplici, facilmente reperibili sul mercato. L’unica nota importante è sulla qualità dei prodotti che devono essere di prima scelta per non rovinare il risultato finale.

Scorza di limone, di arancia o di pompelmo oppure qualche bacca di ginepro leggermente schiacciata sono sempre scelte sicure, ma si può provare anche qualcosa di insolito come il pepe, i boccioli di rosa, le bacche di mirto o Fava Tonka (vaniglia), questo per aggiungere profumi, morbidezza o toni più piccanti ai nostri drink.

In questo contesto non mancano gli appositi corsi di foraging, che vi insegneranno come trovare le erbe spontanee selvagge, allargando i vostri orizzonti e insegnandovi dove guardare per cercarle.

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