Gin-Time: food-pairing con il distillato di seria A

Tra i trend del momento a tavola è il Gin a essere protagonista con pairing inediti e inusuali che concedono percorsi sensoriali.

Una volta riservato a pochi bon-vivant e a qualche anziana e arzilla lady inglese, bere Gin e considerarne il pairing a tutto pasto è una moda che ha conquistato la maggior parte dei locali che oggi propongono abbinamenti di piatti e drink a volte in un vero e proprio percorso sensoriale, appannaggio storicamente di un solo prodotto, il vino. Per fare un po’ di chiarezza sull’argomento abbiamo intervistato Leonardo Rossi, Vice Presidente di Assosommelier.

Leonardo Rossi

Prima di tutto che tipo di distillato è il Gin?

“Innanzitutto il Gin è una bevanda alcolica che deve il suo gusto alle bacche di ginepro e che fu sviluppata sulla base della bevanda Jenever, che è il liquore tradizionale nato in Olanda. Inoltre è bene sottolineare che si parla di un distillato diverso rispetto alla grappa, al whisky e al rhum perché è un prodotto che si ottiene prima con una distillazione di un cereale a cui segue una distillazione con botaniche. Nel corso negli anni questo spirito ha subito un’importante geolocalizzazione nel mondo ma soprattutto in UK tanto che hanno cominciato a nascere degli stili diversi, tra di questi: London Dry Gin (secco), Old Tom Gin versione più dolce del London Dry e il Bath Tap Gin ovvero con botaniche aggiunte in infusione a freddo”.

Gin distillato

Ritornando all’attualità, il Gin al momento è tra i spiriti più amati dai consumatori e si sente sempre più parlare di Gin-Pairing, secondo lei è possibile” pasteggiare” con il Gin?

“Il Gin è versatile per il pairing e per questo offre diverse possibilità di consumo. Sicuramente lo si pensa in miscelazione, per esempio con un Gin Tonic dove l’acqua tonica aggiunge al distillato le bollicine ma soprattutto la capacità di idratazione di cui abbiamo bisogno duranti i pasti. Si parla di un cocktail come anche il Gin Lemon perfetto per i crudi di pesce tra cui la tartare di tonno perché è dolce ma al tempo stesso lo zucchero aiuta con le parti sapide del pesce e il frizzante sgrassa la persistenza della crudité. Si può pensare anche a drink più impegnativi come il Negroni (gin, bitter e vermouth rosso) a cui si possono abbinare carni brasate o la polenta con il formaggio. La prima cosa da tenere sempre a mente è decidere se associare lo spirito e pietanze per contrasto o per concordanza”.

gin tonic

Secondo il report condotto da Technavio per il mercato del gin è prevista una crescita di 6,68 miliardi di dollari entro il 2026.

I risultati emersi dall’ultima analisi fornita da Technavio sul mercato globale del gin oltre che ha confermare il trend positivo dell’ultimo anno, anticipano una crescita di 6,68 miliardi di dollari nel periodo 2021-2026, con un CAGR del 7,59%. Il report inoltre offre una panoramica del mercato, descrivendone sia la situazione attuale che le tendenze e i principali segmenti per prodotto. Dallo standard, all’economico, fino a premium e super premium. E per area geografica con focus su Europa, Nord America, APAC, Sud America, Medio Oriente e Africa. Tra i trend del momento anche quelli dedicati alla premiumizzazione nel settore del gin negli ultimi cinque anni è stata fondamentale per cambiare la sua performance complessiva. La domanda di prodotti premium gin è cresciuta nei paesi dell’Europa occidentale come Regno Unito, Germania, Belgio, Spagna e Francia.

Related Posts

Ultimi Articoli