La quota in rosa lavora su nuovi progetti e iniziative delle ambasciatrici di eccellenza per promuovere la cultura.
Le Donne della Grappa Anag sono un punto di riferimento nel mondo dei distillati. Con Anna Maria De Luca, referente territoriale per ANAG in Puglia, scopriamo il loro ruolo e le iniziative che stanno portando avanti con una sensibilità femminile. “Il tutto è nato per la precisa volontà dell’Associazione delle donne distillatrici di consegnare il brand “Donne della Grappa” ad ANAG che ha creato al suo interno questo gruppo di lavoro. La sensibilità femminile permette di cogliere fragranze aromatiche e gustative più sottili e complesse e di percepire emozioni che possono essere evocate e raccontate attraverso la grappa e la sua essenza”.

Focus sul perpetuare la cultura della grappa con passione e dedizione.
“La Grappa è l’anima della terra, come diceva Mario Soldati, e le Donne della Grappa ANAG sono pronte ad avvicinare sempre di più il distillato italiano di bandiera al mondo femminile e alle giovani generazioni per accompagnare tanti momenti di piacere con un approccio attento al bere consapevole. È importante diffondere la cultura, la storia e le tradizioni che sono dentro un calice di grappa e far comprendere che ogni sorso si porta dietro un patrimonio culturale di grande valore, diverso da regione a regione ma unito dalla continua ricerca della qualità. Il nuovo gruppo ANAG è pronto a portare avanti, con orgoglio e determinazione, il buon lavoro svolto finora dall’Associazione ‘Donne della Grappa’ contando su una presidente donna e su oltre un quarto di presenze femminili, che coinvolgeremo in un nuovo racconto della Grappa valorizzando gli aspetti di piacevolezza e di eleganza e declinando la sua presenza nel mondo femminile, dalla mixology all’utilizzo in cucina fino agli abbinamenti, alla moda e ad altri ambiti”. – sottolinea De Luca.

Come si traduce tutto questo?
“Le Donne della Grappa Anag si stanno attivando con uno studiato programma che coglie sia aspetti tecnici che ludici: stiamo pianificando, a partire dal prossimo autunno, ulteriori opportunità di formazione interna, con approfondimenti anche verso il mondo dei distillati stranieri. Per l’ampio pubblico di appassionati ci saranno poi occasioni di serate di degustazione di distillati “al femminile” con affiancamenti mirati anche verso il mondo del mixology. Tutto questo sarà caratterizzato da dinamismo, attualità e con la giusta attenzione al senso estetico, per diffondere la diversa capacità femminile di apprezzare e raccontare la bellezza, l’armonia e l’eleganza della grappa.
Inoltre le Donne della Grappa Anag vogliono rafforzare quel legame con le donne distillatrici con incontri dedicati e coniare nuovi gemellaggi con altri circuiti femminili del settore enologico”.
Tornando all’Anag, tra i vari riconoscimenti e concorsi c’è anche il premio speciale “Il vestito della grappa”. Come è nato?
“Anche in questo caso era già presente un richiamo femminile, visto che il premio nasce da un’idea di Mary Gioda, storica socia piemontese e consigliere nazionale Anag Italia, che nel 2016 lo ha mutuato dal settore enologico, per premiare la bottiglia di grappa giudicata più bella: per il 2023 sono stati presentati ben 180 esemplari. La giuria, composta da architetti e giornalisti del settore enogastronomico, ha valutato parametri come l’estetica, la creatività, l’innovazione, l’originalità e anche l’appeal per il consumatore. Quest’anno il premio è stato assegnato alla Grappa di Moscato invecchiata della Distilleria Vieux Moulin, oggi condotta da una donna, Elena Borra terza generazione di distillatori che ci ha raccontato che questa bottiglia rappresenta la nuova linea che sta trasformando, in termini di eleganza e finezza, l’immagine della distilleria”.