In un mercato in forte crescita IWSR individua i driver chiave nel mercato degli spirits. Premium, packaging,RTD, Hard Selzer e joint venture.
Il mercato globale delle bevande alcoliche sta vivendo cambiamenti significativi. Secondo le previsioni IWSR, ci sono 5 trend nel mercato dei spiritis. Nel frattempo la quota di mercato del vino diminuirà gradualmente nei prossimi anni, mentre birra, sidro, RTD e liquori registreranno guadagni significativi. Tuttavia, ci sono ancora opportunità per il settore degli spiriti, specialmente per raggiungere nuovi consumatori.
Dunque, in questo mercato in rapida evoluzione, IWSR ha identificato cinque cambiamenti chiave negli Stati Uniti:

Premiumizzazione:
Il fenomeno della premiumizzazione riguarda tutta la categoria degli spiriti, dal rum al gin passando anche per vodka, mezcal, tequila e whisky. Non passa inosservata neanche la categoria dei RTD che ha registrato il maggior aumento annuale del prezzo medio per porzione rispetto alle altre categorie. Quanto appena detto è in parte dovuto alla rapida espansione del segmento dei cocktail/long drink, grazie ai consumatori che passano sempre più spesso ai cocktail a base di alcolici. I cocktail già pronti di alta, bassa o senza gradazione alcolica sembrano un pezzo forte nel settore degli spiriti. Dopo aver superato un iniziale “imbarazzo” secondo cui i drink già pronti non erano buoni come quelli appena serviti gli RTD si sono fatti strada conquistando i mercati internazionali.
La ricerca del gusto:
Nell’ultimo decennio, gli spiriti e altre bevande analcoliche sono stati i principali articoli esportati sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Sebbene la consapevolezza della salute sia in aumento, i gusti dei consumatori cambiano costantemente e si evolvono in sottili cambiamenti ed evoluzioni.
Un trend setter che però rimane secondo le stime di IWSR è quello di ricercare gusti e sapori autentici. Il 49% degli intervistati lo indica come motivazione principale per l’acquisto. I profili di gusto degli hard seltzer si stanno, infatti, evolvendo rapidamente: i sapori alla frutta rimangono di gran lunga i più diffusi, ma si cerca ispirazione anche da tè, cocktail/soda e persino frullati di frutti.

Leggero calo degli Hard Selzer:
Gli hard seltzer hanno subito un rallentamento per quanto riguarda i volumi. Si parla di un -10% negli Stati Uniti nel 2022, in gran parte a causa del declino della sottocategoria degli hard seltzer a base di malto e dell’aumento dei segmenti rivali come i long drink.
“Il consumatore si sta spostando dal tradizionale consumo ‘per il momento’ ad assaporare bevande, sperimentando sapori e scoprendo alternative premium. Il cambiamento è guidato principalmente dalle generazioni più giovani, aperte alla sperimentazione. Questa domanda viene soddisfatta da una miriade di nuovi marchi introdotti dai produttori nel settore delle bevande, che si tratti di birra, liquori o bevande analcoliche” sottolinea AB InBev.
Packaging sostenibile:
Non solo attenzione verso i prodotti ma anche verso il packaging che li può contenere. Green, prodotti riciclabili e filosofie sostenibili per un packaging sempre più all’avanguardia. Questo anche per contenere la situazione attuale: con i prezzi dei combustibili fossili in crescita è diventata quasi una necessità passare alle energie rinnovabili e ridurre gli sprechi. Seguendo sempre questa filosofia sono sempre più le aziende nel settore degli spirits che cercano modi innovativi per far fronte a questa situazione. Ne sono un esempio le U-label apportate sulle bottiglie dei prodotti che con un semplice inquadramento del bar-code permettono di avere tutte le informazioni necessarie su brand, proprietà e storia del prodotto.
Le partnership tra i grandi brand e le categorie di spirits:
Le collaborazioni tra le aziende che producono bevande alcoliche e i produttori di mixer stanno diventando comuni. Queste creano nuove opportunità di distribuzione.
Gli esempi sono numerosi, come Jack Daniel’s e Coca-Cola; Vita Coco Company e Captain Morgan; PepsiCo e Boston Beer (Hard Mountain Dew), oppure Ecospirits Global e Velier. Tali partnership o joint venture abbassano le barriere all’ingresso per le aziende produttrici di bevande analcoliche, riducendo la necessità di costose spese di capitale.
