Tutela dei prodotti enogastronomici italiani, vertice dei Consigli Regionali il 3 marzo a Trieste

Le Regioni devono fare fronte comune per la tutela dei prodotti enogastronomici italiani. Ad affermarlo con decisione è Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia. Ecco perché il prossimo 3 marzo si svolgerà a Trieste un vertice dei Consigli Regionali. A presentare l’iniziativa è stato lo stesso Zanin, in occasione dell’Assemblea plenaria della Conferenza italiana dei Consigli delle Regioni e delle Province autonome.

Il summit si confronterà sul ruolo dei Consigli Regionali in Europa, a tutela delle filiere produttive e delle identità territoriali, per fare sistema e difendere le eccellenze agroalimentari del Made in Italy.

Le istituzioni italiane contrarie alla nuova etichettatura dei vini in Irlanda

“Le Regioni italiane – ha spiegato il presidente del Friuli Venezia Giulia – costituiscono un’autentica miniera di qualità, ma da alcuni anni questa è sotto attacco. L’ultimo caso è la follia dell’etichetta che l’Irlanda vuole apporre ai vini. È necessario che, davanti a questi continui tentativi di delegittimare, limitare e trasformare le peculiarità regionali in prodotti sintetici senz’anima e senza storia, emerga la ferma opposizione di un’alleanza realmente forte. Se oggi viene attaccato il vino, domani potrebbe toccare a produzioni locali come formaggio e pesce per la stessa Irlanda”.

Il riferimento di Zanin è alla recente polemica scoppiata in tutta Europa in seguito all’approvazione di una proposta di legge in Irlanda, ratificata dalla Commissione Europea, che prevede l’indicazione sulle bottiglie di vino e, in generale, di bevande alcoliche della pericolosità per la salute e dei rischi di cancro legati al consumo di alcolici. In particolare Italia, Spagna, Francia e Portogallo si sono subito opposti al provvedimento, insistendo sulla distinzione tra abuso e consumo.

“Esiste una netta differenza – ha spiegato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – tra il semplice bere un bicchiere di vino e l’abuso di alcol. Criminalizzare i prodotti alcolici significa aggredire un prodotto di qualità, una vera e propria eccellenza, mettendolo sullo stesso piano di altre sostanze che, invece, sono riconosciute come dannose”.

Anche il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani si è schierato a favore del vino. “Difendiamo – ha precisato il ministro del Governo Meloni – la nostra cultura alimentare, evitiamo che ci siano tentativi di escludere dalla nostra alimentazione prodotti come il vino. Non è vero che il vino consumato con attenzione fa male alla salute”.

Le comunità regionali a tutela del Made in Italy

Della questione si occuperà, quindi, il vertice dei Consigli Regionali del 3 marzo a Trieste. Il Consiglio del Friuli Venezia Giulia, delegato per il Coordinamento delle Commissioni politiche europee, ha confermato l’appoggio al progetto da parte di Coldiretti, che interverrà con un rappresentante che opera a Bruxelles. È atteso anche un funzionario della Rappresentanza permanente d’Italia all’Unione Europea. In questa circostanza, verrà dettagliato e poi approvato un documento tematico di posizione.

“Questa iniziativa del Coordinamento – ha chiarito Zanin – è supportata dai presidenti dei Consigli Regionali e sta trovando sempre più sostegno. A partire da quello del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, per proseguire con quello delle associazioni di categoria, molto attente e sensibili all’iniziativa, ritenendo che sia una questione prettamente regionale. È perciò necessario che siano le comunità ad attivarsi, a supporto dei rispettivi Paesi (giacché anche altre nazioni, come Francia e Spagna, hanno caratteristiche simili a quelle italiane), per far sentire forte la loro voce nelle istituzioni europee, affinché questa situazione venga governata anche in termini difensivi da parte delle Regioni”.

Il Governo a sostegno dei prodotti enogastronomici italiani

Sul tema della tutela delle eccellenze Made in Italy, le Regioni non sono sole in Europa, ma sono affiancate dal Governo presieduto da Giorgia Meloni. “L’idea alla base di questa scelta – ha spiegato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida in occasione del suo insediamento, riferendosi alla decisione di cambiare nome al Dicastero – è quella di traghettare il mondo agricolo in un sistema di valori e maggiori tutele, che trova nel concetto di sovranità alimentare l’affermazione del Made in Italy agroalimentare, delle tradizioni, delle produzioni e dei nostri territori rurali, con una forte identità e un rinnovato protagonismo”.

“L’omologazione alimentare, il cibo sintetico, sistemi di etichettatura fuorvianti, i numerosi tentativi di imitazione, se non addirittura di contraffazione, del cibo di qualità sono alcune delle minacce oggi più ricorrenti”, ha continuato il ministro. “L’Italia deve rimanere presidio di eccellenza e di sostenibilità, difendendo con convinzione i principi della dieta mediterranea e mantenendo intatta la grande varietà qualitativa e produttiva che ci contraddistingue nel mondo”.

“Da questo punto di vista – ha chiarito Lollobrigida – dobbiamo promuovere un vero cambio di mentalità a livello europeo: dobbiamo promuovere la consapevolezza dell’utilità di una produzione di qualità, che rappresenta uno degli elementi culturali del nostro continente, oltre che garanzia di crescita economica nel rispetto della salute e della sostenibilità ambientale. La difesa dei prodotti europei di eccellenza vede primeggiare la produzione italiana ed è oggi necessaria un’azione sinergica con le altre nazioni europee, finalizzata a fare fronte comune rispetto a chi considera questo valore un fatto secondario”.

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