Slow Food Heroes, la coesione che nasce dal cibo

Il progetto Slow Food Heroes è incentrato sulla divulgazione di storie, racconti e buone pratiche dei protagonisti del settore agroalimentare.

Rinascere dopo il Covid-19. Il progetto Slow Food Heroes vuole incoraggiare e far conoscere storie virtuose e buone pratiche messe in atto nel mondo dell’agroalimentare. Racconti che posso aiutare a reagire a un periodo di grande difficoltà. Un racconto di esperienze positive che potrebbero ispirare altri a seguire la stessa strada. Storie che rafforzano il senso di solidarietà in tempi di crisi e danno una speranza per il futuro.

Il progetto Slow Food Heroes è finanziato da European Cultural Foundation con il contributo della Fondazione CRC.

Un’opportunità di cambiamento. Guardare il sistema agroalimentare con altri occhi innesca un rinnovamento culturale e aiuta le comunità locali a essere parte della trasformazione del sistema alimentare. Nutrire l’uomo rispettando il Pianeta affinché entrambi siano al centro delle azioni e delle politiche globali.

Slow Food Heroes

Il cibo connette

«Ancora una volta il cibo ha avuto un ruolo chiave nel connettere le diverse realtà. Cuochi, produttori e artigiani, tra cui molti migranti e giovani, hanno lanciato nuove iniziative legate alla produzione, alla distribuzione e al consumo di cibo per affrontare la pandemia», commenta Marta Messa, direttore di Slow Food Europe. Le storie degli Slow Food Heroes di tutto il mondo saranno pubblicate sui canali digitali fino a giugno 2022.

Attraverso queste storie, Slow Food Heroes mira a mettere in luce esperienze che possono essere replicate e avere un impatto positivo sul nostro attuale sistema di produzione e consumo di cibo. Si prevede che condividendo le storie, i nostri Slow Food Heroes saranno in grado di ispirare e guidare le persone verso nuovi modi di usare il cibo come veicolo per costruire una società più resiliente e centrata sulla comunità.

Tra le tante, la storia del pizzaiolo Franco Pepe.

 Già premiato per la migliore pizza, detentore del titolo di Ambasciatore del Gusto e Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. A Franco non è bastato che fossero celebrati i suoi successi in cucina, come racconta: ««All’improvvisa chiusura, ci siamo trovati con tanto impasto e materie prime inutilizzate. Non potevo sprecarle, mentre fuori c’era gente che non riusciva a mangiare nemmeno un pasto. È iniziato così, quasi per caso, il nostro progetto di solidarietà per la gente di Caiazzo e dei dintorni.

Abbiamo iniziato a cuocere il pane, poi i biscotti, e ovviamente anche le pizze, che portavamo a chi aveva fame, non solo di cibo, ma anche di calore umano. Abbiamo panificato chili di pane da donare, e fin dai primi giorni abbiamo smaltito tutto nel giro di poche ore. Così, ho deciso di continuare a panificare, con un paio di ragazzi del mio staff e con le dovute precauzioni, sfornando pane e pizze per i meno fortunati.

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