Le Dop e Igp chiudono il 2021 con una crescita del 16,1%
“Tutelare le eccellenze agroalimentari del nostro territorio, difendere la loro unicità e territorialità, affermare un modello centrato sulla qualità del prodotto e del lavoro sono al centro dell’impegno del Ministero – afferma il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, intervenuto alla presentazione del 20esimo Rapporto Ismea-Qualivita -. L’analisi dimostra ancora una volta come grazie alla distintività e alla tradizione delle nostre produzioni il made in Italy si dimostri vincente in Italia e all’estero, con numeri in netta crescita rispetto agli scorsi anni. Proprio per questo siamo convinti che la difesa di un modello che mette al centro i produttori e i consumatoripossa contribuire a valorizzare ancor di più il prezioso lavoro dei consorzi e promuovere la Dieta mediterranea, sinonimo di cibo salutare e sicuro. È mia ferma intenzione proteggere le nostre eccellenze, patrimonio della nostra comunità nazionale, e contrastare in ogni sede qualsiasi produzione che rischia di spezzare il legame millenario tra agricoltura e cibo, fino alle omologazioni alimentari, di cui il cibo sintetico rappresenta la forma più estrema”.
Ismea-Qualivita, più di 1 euro su 5 generato da denominazioni
I dati record emergono dal XX Rapporto Ismea-Qualivita, che porta a quota 21% il contributo del comparto Dop Igp al fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale. É questa l’espressione di un patrimonio economico che non può essere delocalizzato, frutto del lavoro coeso di un sistema complesso e organizzato che in tutto il territorio coinvolge 198.842 operatori e 291 Consorzi di tutela autorizzati dal Ministero.
In particolare il comparto cibo Dop Igp sfiora gli 8 miliardi di euro (+9,7%), mentre il settore vitivinicolo supera gli 11 miliardi di euro (+21,2%), portando al fatto che più di 1 euro su 5 del cibo e del vino italiano è generato da prodotti a denominazione.
Sul fronte delle esportazioni, i prodotti certificati pesano per il 21% sulle vendite totali dell’agroalimentare, un risultato somma il cibo con 4,41 miliardi (+12,5% su base annua) e il vino con 6,29 miliardi (+13%). In particolare si registrano crescite a due cifre per le principali categorie:
- formaggi (+15%)
- aceti balsamici (+11%)
- prodotti a base di carne (+13%).
A trainare il vitivinicolo sono i vini Dop (+16%), con in testa gli spumanti (+25%).
Relativamente agli impatti economici delle filiere, il 2021 fa registrare una crescita per 18 regioni su 20, con oltre la metà dei casi con percentuali a doppia cifra. Le quattro regioni del Nord-Est rafforzano il ruolo di traino economico, superando per la prima volta complessivamente i 10 miliardi di euro; salgono anche Nord-Ovest (+10,8%) e Centro (+15,5%). Particolarmente significativo il dato per “Sud e Isole”, unica area che segna +13,2% dopo +7,5% del 2020.