Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, tra record e riconoscimenti

Crescita record del 43% per l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP

Chiudere il 2022 con il botto! Può certamente dirlo l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, soprattutto in termini di bottiglie certificate. Rispetto al 2021 registra un ulteriore incremento del 43%, addirittura migliorando il già lusinghiero +30% dello scorso anno rispetto al precedente. Il Consorzio Tutela ha reso noto che sono state  145mila le confezioni certificate dalla filiera dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP: un segnale di ulteriore incoraggiamento per il comparto, dopo i difficili anni contraddistinti dalla pandemia.  

“I circa 250 produttori di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP del territorio – commenta il Presidente del Consorzio Enrico Corsini – insieme detengono nelle loro acetaie circa 3 milioni di litri di prodotto in invecchiamento. Una produzione quantitativamente limitata, che unitamente ai grandi investimenti necessari per installare e gestire una acetaia e la lunghezza dell’invecchiamento ne fanno un prodotto esclusivo e di grande pregio, dall’elevato valore non solo economico ma altresì valoriale per l’importante bagaglio di storia di cui si fa portatore”.  

Il recente inserimento nell’Elenco Nazionale dei Distretti del Cibo

Il 2022 è stato un grande anno per l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, non solo per i numeri da record ma anche perchè sarà ricordato come l’anno in cui il Consorzio ha avviato la pratica per il riconoscimento dell’omonimo Distretto del Cibo

Come si legge nella Determinazione n. 12153 del 24/06/2022 (della Direzione Generale Agricoltura Caccia e Pesca), con questo riconoscimento il Consorzio, nella veste di Distretto del Cibo, potrà allargare le proprie competenze. Si allargherà il raggio d’azione non solo per le politiche di promozione e la valorizzazione del territorio, ma anche per le produzioni agroalimentari e dell’intera filiera di riferimento.

“Una splendida notizia, un risultato di grande importanza per il nostro comparto. – commenta Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP – Rappresenta un meritato riconoscimento del valore economico, culturale e tradizionale del nostro prodotto e del suo ruolo all’interno del panorama agroalimentare nazionale. È anche il giusto riconoscimento al lavoro di imprenditori lungimiranti che in soli 40 anni hanno valorizzato questo prodotto legato alla storia di Modena. Portandolo nelle cucine e nelle case di tutto il mondo e che consentirà di render più visibile e attrattivo il territorio portando benefici concreti non solo a tutti i produttori di Balsamico”.

Il Distretto del Cibo dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP sarà strettamente legato al territorio con un’identità storica omogenea. Tutto grazie all’integrazione fra attività agricole e attività locali, e alla produzione di beni o servizi, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e locali. Importanti saranno le collaborazioni che il Distretto potrà instaurare con attività turistiche ed enogastronomiche, e con le Istituzioni per la promozione del territorio modenese.

La tutela al primo posto per l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP

Durante l’assemblea dei soci, che si è svolta in chiusura di esercizio, c’è anche un’importante modifica del Regolamento consortile che riguarda l’applicazione della cosiddetta norma “Erga Omnes”. Si tratta del contributo dovuto da parte dei produttori – sia associati che non – per coprire le spese inerenti le azioni di tutela, vigilanza, valorizzazione, promozione e divulgazione sul prodotto. 

“Il Consorzio – afferma il Presidente del Consorzio Enrico Corsini  – è da sempre attento al contenimento delle spese per non sovraccaricare troppo i produttori e tale contributo va proprio in questa direzione. Il nostro è un Consorzio di tutela riconosciuto per legge dal Ministero, il solo che può vantare il nome “Aceto Balsamico Tradizionale di Modena” nella ragione sociale. Ha infatti il potere di esercitare le proprie funzioni nei confronti di tutti i soggetti inseriti nel sistema di controllo anche se non associati, e di ripartirne i costi tra tutti i produttori, soci e non soci. Sono lieto che il nuovo Regolamento sia stato approvato all’unanimità dai Soci durante l’ultima assemblea straordinaria tenutasi il 17 dicembre. Il Consiglio di Amministrazione si appresta a presentare un più aggressivo programma promozionale per sostenere la positiva tendenza di mercato che stiamo registrando. Dovranno partecipare tutti i produttori, sia nei benefici che nei costi”.  

Sono indispensabili le attività di tutela e soprattutto di vigilanza da parte del Consorzio di Tutela. Ogni anno infatti predispone un vero e proprio programma in collaborazione con l’Ufficio Repressione Frodi, e si avvale anche di un Agente Vigilatore di Pubblica Sicurezza che si occupa di verificare la rispondenza dei prodotti sul mercato ai disciplinari di produzione e alla sorveglianza su prodotti similari, come i tanti “condimenti balsamici” ingannevoli per il consumatore.

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