Aprire un birrificio artigianale? Ecco come

L’interesse per il mondo brassicolo può diventare un’occasione di business: se la passione è di certo l’ingrediente fondamentale, per aprire un birrificio artigianale bisogna rispettare alcune regole. E non lasciarsi scoraggiare al primo ostacolo.

Come aprire un birrificio artigianale: i primi passi

Le linee guida da osservare, per una corretta gestione delle operazioni di inizio attività, devono necessariamente seguire un “protocollo” di buone abitudini e di obblighi formali. Aspetti comuni a chiunque sia intenzionato ad aprire un’attività. 

Se da un lato la passione rappresenta l’incipit per entrare nel mondo della birra artigianale, la realizzazione di un’azienda richiede competenze che solo dei professionisti possono avere.

Dal confronto con Andrea Bagnolini, direttore generale di AssoBirra, sull’avviamento di un birrificio artigianale o di un microbirrificio, è emerso come la dimensione aziendale sia fondamentale. Quindi, mentre una produzione industriale esige una valutazione di costi e ricavi previsionali che devono essere imbastiti da consulenti specializzati, l’analisi dell’iter per aprire un birrificio artigianale di tipo micro si può sviluppare molto più facilmente.

Aprire un birrificio artigianale

Che cosa si intende con birra artigianale?

Secondo le disposizioni di legge si definisce artigianale la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione. Inoltre, è vincolata la produzione annua massima a 200 mila ettolitri. Incluso il quantitativo lavorato conto-terzi. Nel caso del micro birrificio, invece, la quantità di produzione annua viene ridotta e non può superare i 10 mila ettolitri.

Oggi, esiste anche una giornata internazionale della birra artigianale. A testimonianza di come questo prodotto stia crescendo di importanza non solo tra i produttori, ma anche tra i consumatori.

Il business plan: quanto costa creare un birrificio artigianale

Una volta individuata la categoria di attività alla quale accedere sarà necessario redigere un business plan. Tenendo presente i costi iniziali di apertura e quelli di gestione da un lato ed i potenziali ricavi dall’altro.

Le spese da affrontare per aprire un birrificio artigianale includono costi iniziali per l’avvio attività, che possono variare molto a seconda della grandezza dell’azienda. I costi di avviamento sono comprensivi di diversi aspetti, come pratiche burocratiche, affitto o acquisto di mezzi, strumenti ed immobili. Quelle di gestione ordinaria sono riferite ai dipendenti, alle spese legate a mutui e prestiti, ai costi di produzione e quelli di distribuzione prodotto.

Attenti alla burocrazia! 

Gli aspetti burocratici da tenere in conto sono non diversi da quelli di qualsiasi altra attività. Sarà, dunque, necessario ricordarsi l’iscrizione al Registro delle Imprese, alla Agenzia delle Entrate, l’attivazione delle posizioni Inps ed Inail, il permesso Asl e richiedere la licenza fiscale dell’Agenzia delle Dogane per il commercio di bevande alcoliche. 

Aprire un birrificio artigianale

Aprire un birrificio artigianale: come scegliere il locale?

La scelta del locale deve essere commisurata alle esigenze e prevedere tre reparti separati: produzione, lavorazione, confezionamento. Dovrà, inoltre, essere registrata presso il comune di appartenenza tramite documento Scia di inizio attività. 

Il titolare sarà inoltre obbligato a richiedere la certificazione Haccp (di sicurezza alimentare) e la Sab per la somministrazione di alimenti e bevande qualora necessario.

Quanto si guadagna con un birrificio artigianale?

La risposta è: dipende. Per quanto concerne i ricavi, infatti, questi sono chiaramente commisurati alle vendite, ai mercati, al prodotto ed alle capacità personali. Fare una previsione, quindi, non è semplice, soprattutto considerando la crisi economica legata alla pandemia. Con un micro birrificio di qualità può stimare un guadagno mensile dai 2000 agli 8000 euro.

SOS produttori birra: a chi chiedere supporto?

Una delle associazioni di categoria alla quale rivolgersi per richiedere supporto è Assobirra, che rappresenta oltre 40 associati. Produttori che coprono più del 90% della produzione di birra nazionale, il 71% di birra consumata e 9,5 miliardi di euro il valore di mercato, pari allo 0,53% del PIL nazionale. 

La produzione di birra italiana nel 2020 ha raggiunto 15,8 milioni di ettolitri (dato Annual Report 2020 di Assobirra), in calo dell’8,4% rispetto al 2019. Anche se la bevanda resta in cima alla lista dei desideri dei consumatori: per 1 italiano su 4, la birra in compagnia in estate è irrinunciabile.

Dopo i numeri non positivi di inizio anno AssoBirra ha dato voce alle richieste del settore proponendo interventi imminenti sul comparto birra alla spina. Ad esempio, attuando un credito d’imposta destinato all’Horeca e auspicando ad una riduzione triennale delle accise governative, che possono dare respiro al settore birrario.

A cura di Francesca Granelli

Related Posts

Ultimi Articoli