Tipologie di birra: quante e quali sono?

Un viaggio tra le principali tipologie di birra, per un mondo che segue la tradizione ma sa puntare sull’originalità 

Il mondo delle birre è sicuramente variegato e fantasioso, privo com’è delle normative rigide che invece contraddistinguono il settore enologico. Esistono, però, delle macro-categorie che servono a delimitarne i confini, suddividendo i vari prodotti. Non soffermandoci sulla distinzione tra birre artigianali e non – che sarebbe comunque interessante approfondire – in questo articolo parleremo in particolare di come si dividono le birre in base al metodo di fermentazione. Definizioni e nomenclature che tutti, più o meno appassionati, abbiamo udito almeno una volta, forse, però, non conoscendone l’esatto significato.

In molti non vedono l’ora di assaggiare la nuova birra alla canapa. Noi, per ora, ci limitiamo alle classificazioni più “classiche”: birre a bassa fermentazione, birre ad alta fermentazione e birre a fermentazione spontanea.

tipologie di birra

Birre a bassa fermentazione

Che tipo di birra è la Lager? Ecco la risposta. Le birre a bassa fermentazione sono comunemente chiamate “Lager” e vengono prodotte grazie ad un ceppo di lievito della specie Saccharomyces Carlsbergensis. Lievito che fermenta a temperature tra 5° e 10° e ha la peculiarità di andare a depositarsi sul fondo del tino al termine del processo.

Si tratta di birre dissetanti, dal corredo olfattivo semplice e classico: cereali e luppoli la fanno da padrone. Nell’immaginario comune sono le classiche “birre tedesche”. Oltre alle Lager, soltanto per citare le più conosciute, ci sono:

  • Pils
  • Bock
  • Marzen
tipologie di birra

Birre ad Alta Fermentazione

I lieviti del ceppo Saccharomyces Cerevisiae, qui, sono “i responsabili”. Operano tra 13° e 25° e a fine fermentazione salgono a galla nel tino. In queste birre, sono percepibili toni fruttati (spazio a: banana, pera, mela, albicocca) e hanno una maggiore gradazione alcolica finale. A livello organolettico, il corredo è più ampio e sfaccettato.

Qualche esempio? Eccolo:

  • le birre britanniche Ale
  • le birre d’abbazia del Belgio
  • le Blanche
  • le Stout
  • le Weiss
  • le Saison
tipologie di birra

Birre a Fermentazione Spontanea

Presenti oggi principalmente in Belgio, potremmo definirle “le antenate” della birra, risalenti addirittura a 5mila anni prima di Cristo, e comunque a quando ancora non c’erano tecniche consapevoli. Ad agire in questi casi sono microorganismi come batteri lattici e lieviti selvatici, naturalmente presenti ad esempio nelle cantine. Non c’è nessun tino chiuso e non c’è alcun inoculo, tutto avviene in maniera spontanea e naturalmente. Al palato, la caratteristica più forte al è l’acidità: limone, yogurt, un sentore quasi acetato, talvolta  formaggio. Non sono birre per tutti i palati: o le ami o no. La via di mezzo non è contemplata. 

Sono, ad esempio, birre come:

  • le Lambic
  • le Gueuze
  • le Faro

Quali tipologie di birra ci sono in Italia?

Il nostro Paese oggi prende il meglio dalle diverse tipologie e dalle storie produttive dei Paesi tradizionalmente vocati. Negli ultimi 25 anni il movimento birrario italiano si è affermato con decisione e gli stessi consumatori sembrano aver recepito la cosa: un recente studio elaborato da Tiendeo rivela, infatti, che gli italiani preferiscono la birra locale.

Oggi vantiamo quasi 900 produttori che hanno deciso di produrre birra artigianale – e aprire un birrificio artigianale non è sempre facile. Realtà che danno vita a birre originali e peculiari, che non di rado vedono l’aggiunta di materie prime locali. Spesso dietro queste realtà c’è una storia che merita di essere raccontata. 

A cura di Stefania Abbattista

Related Posts

Ultimi Articoli