Taglio delle accise per la birra italiana: c’è il sì dal Senato

La notizia del taglio delle accise per la birra italiana in questo fine 2021 arriva dal Senato. È lì, infatti, che è avvenuta l’approvazione dell’emendamento alla Legge di Bilancio per il sostegno al comparto brassicolo nazionale. Una misura che aiuta a “sostenere la ripresa del comparto italiano della birra, mettendo in sicurezza lo sviluppo della filiera. E l’aumento di produzione di materia prima in Italia” commenta positivamente Coldiretti.

Taglio accise birra italiana: che cosa prevede la norma

La richiesta di sostegni per i produttori di birra italiani era arrivata da più parti. La stessa Coldiretti, insieme a Assobirra e Unionbirrai, ne aveva messo in evidenza l’urgenza, appoggiando, qualche giorno fa, gli emendamenti a sostegno della filiera della birra presentati dalle forze politiche di maggioranza per la Legge di Bilancio – come riportato da una nota di Ansa.

Ora che la norma è realtà, c’è bisogno di chiarezza. Che cosa prevede il taglio alle accise per i produttori di birra?

“La norma – spiega Coldiretti – prevede che per i piccoli birrifici artigianali con una produzione sino a 10mila ettolitri lo sconto sulle accise salga sino al 50 per cento. Per chi, invece, produce sino a 30mila ettolitri sarà pari al 30 per cento mentre, per le imprese sino a 60mila ettolitri lo sconto arriva al 20 per cento. Si prevede inoltre – continua Coldiretti – una graduale riduzione d’accisa, sino a scendere a 2,90 euro per ettolitro e per grado Plato nel 2023″.

Quanto vale il comparto della birra in Italia

Spesso, chi pensa Italia pensa vino. Ma questo binomio non è più l’unico a rappresentare il nostro Paese. Negli ultimi anni, infatti, il valore della birra italiana è cresciuto, con tanti appassionati che hanno deciso di aprire un birrificio artigianale e investire sulla celebre bevanda al luppolo.

Lo scoppio della Pandemia ha messo in difficoltà il settore che, però, ora si sta rialzando. “Nonostante il crollo annuo di oltre il 15% (con picchi negativi anche del 30%) nel 2020 rispetto allo stesso periodo pre pandemia Covid, il comparto – sottolinea Coldiretti – è riuscito a generare un valore globale di oltre 8,1 miliardi di euro. Valore che ha contribuito alla ripresa del sistema economico italiano”. 

“Prima della pandemia – spiega ancora Coldiretti – il settore stava vivendo una vera e propria “primavera della birra” con la nascita e lo sviluppo di realtà artigianali e industriali. Oltre alla proposta di nuovi prodotti e un crescente utilizzo di materie prime agricole 100% Made in Italy per la produzione di birra. Un trend positivo che deve poter riprendere grazie anche agli stimoli della riduzione delle accise con un ruolo fondamentale sugli investimenti per una filiera che, fra occupati diretti e indotto, offre lavoro a oltre 140mila persone. A spingere la ripresa è soprattutto la birra artigianale che conta circa 550.000.000 di litri prodotti ogni anno. Di questi, circa un terzo arriva da aziende agricole che trasformano direttamente i prodotti agricoli per fare birra“.

Il crescente prestigio del prodotto italiano è confermato anche dall’export. Infatti, la birra italiana piace all’estero, con Germania e USA in testa nei consumi.

Consumo di birra in Italia

Interessante sottolineare anche alcuni trend di consumi di birra in Italia che testimoniano la forza di un comparto che ha ottime prospettive di crescita. Secondo un recente studio di Tiendeo, sono proprio le birre nazionali quelle preferite dagli italiani, in particolare modo quelle nazionali. In molti scelgono la birra come regalo perfetto di Natale, magari optando per quelle più particolari.

“Il consumo di birra – continua Coldiretti – è diventato negli anni sempre più raffinato e consapevole con specialità altamente distintive e varietà particolari. Dalla birra alle foglie di ulivo del Lazio a quella pugliese al carciofo, dalla birra senza glutine al riso Carnaroli del Piemonte a quella con la zucca. Dalla birra con le arance di Sicilia a quella con le scorze di bergamotto, da quella alla ciliegia a quella con le fragole, da quella al miele di erica alla birra con le prugne e non mancano neppure la birra al pane e quella al grano saraceno. Si stanno peraltro creando anche nuove figure professionali – evidenzia Coldiretti – come il “sommelier delle birra” che conosce i fondamentali storici dei vari stili di birre. Un professionista capace di interpretarne, tramite tecniche di osservazione e degustazione, i caratteri principali di stile, gusto, composizione, colore, corpo, sentori a naso e palato. Oltre a individuarne gli eventuali difetti e suggerire gli abbinamenti ideali a tavola”.

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