Birra: nuovo simbolo della socialità all’italiana

Secondo l’Istituto Piepoli: “La birra è lo specchio della socialità dal pre al post Covid-19”.

La birra è stata per il 71% degli italiani la bevanda più consumata durante il periodo di lockdown in casa e in questi primi mesi di semi-libertà riconquistata, assieme all’acqua (71%) e davanti a caffè (69%), vino rosso (39%) e bibite gassate (34%). Le preferite dagli italiani sono sempre le chiare classiche (79%), ma dai giorni del lockdown a oggi sono molto cresciute le speciali (44%, rispetto al 30% dei mesi di chiusura in casa). Effetto, probabilmente, di un’attitudine a provare nuove tipologie o birre speciali che in quel periodo ha interessato il 35% degli italiani, con punte del 43% tra i giovani.

Secondo l’Osservatorio che ha condotto la recente analisi sembra proprio che i consumi, le abitudini e le esigenze sia cambiate. Lo studio evidenza un costante cambiamento per quanto riguarda gli stili di vita e i modi di socializzare: c’è chi se la sente di uscire in compagnia, chi preferisce rimanere a casa e chi invece non rinuncia ad uscire ma lo fa meno spesso. Una cosa è certa per tutti: nessuno rinuncia a una birra!.

Tra i motivi di questo boom, per il 46% degli italiani, i mesi di isolamento hanno fatto crescere la voglia di “evasione” anche attraverso la degustazione di birre regionali e legate al territorio. Tra gli altri driver del consumo nei prossimi anni, birre realizzate in modo responsabile e sostenibile per l’ambiente e il territorio (28%), mentre per gli under 30 la birra new normal ruoterà attorno a esperienze di consumo alternative, perfetti per assaggiare la birra anche in pausa pranzo e sempre alla temperatura giusta, o i fusti per spillatura domestica (20%), per replicare l’iconicità del servizio anche a casa.

E sull’importanza del valore socializzante della birra si pronuncia anche l’antropologo Marino Niola: “La birra è stata “la” bevanda sociale. Da sempre. Dove c’è birra c’è fermento e dove c’è fermento c’è convivialità, la base stessa della civiltà. Se in antichità il consumo di questa bevanda era legata a momenti di esaltazione rituale, nei secoli il suo vissuto si è evoluto come fattore di benessere quotidiano, di amicizia, di apertura all’altro. Ecco perché, con la modernità, diventa la bevanda democratica, quella dei lavoratori, degli amici, dei compagni che condividono la fatica ma anche il riposo, lo svago, la festa”.

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