La birra Made in Italy raggiunge livelli da record con consumi in aumento a 35 lt pro capite. Un business da 9,5 mrd.
In occasione della giornata nazionale della birra 100% Made in Italy, è andata in scena la produzione dal vivo di birra cotta in diretta con malto e luppolo nazionale. In presenza hanno partecipato il ministro delle Politiche agricole e della Sovranità alimentare e forestale Francesco Lollobrigida, il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il presidente del Consorzio di tutela della birra artigianale italiana Teo Musso.
Secondo un’analisi condotta da Coldiretti e del Consorzio di tutela della birra artigianale italiana sono triplicati i birrifici artigianali in Italia negli ultimi dieci anni. Risultato che supera la quota record di 1085 birrifici attivi che nel 2022. Questi hanno fatto volare le esportazioni con un balzo del +12%.
La qualità e la biodiversità della birra artigianale italiana.
“La filiera produttiva italiana va protetta cercando di sostenere le piccole aziende che fanno grandi prodotti e legandola sempre più ai territori“. sottolinea Francesco Lollobrigida.
“Il successo della birra italiana dimostra la capacità innovativa dei nostri imprenditori di investire e conquistare nuovi settori valorizzando le qualità e la biodiversità del Made in Italy. Si parla di un successo trainante che vede le birre artigianali realizzate con ingredienti particolari, non pastorizzate e microfiltrate. Prodotti questi che esaltano la naturalità di un prodotto orientato sempre più verso un consumo di alta qualità ”. commenta Ettore Prandini.
Le produzioni di luppolo.
Il luppolo partendo dal nulla ha raggiunto un milione di metri quadrati coltivati in tutta Italia. A questo si aggiungono i 300 milioni destinati all’orzo per la produzione di malto da potenziare. Quest’ultimo copre per quasi il 40% del fabbisogno nazionale con circa 83mila tonnellate. Al salone della birra artigianale Made in Italy sono stati esposti 81 campioni di luppolo per 20 varietà nazionali in arrivo da tutto il Bel Paese. Si tratta di una filiera che offre lavoro a circa 93.000 addetti, considerando che dal campo alla tavola.