Wine2Wine: crisi economica generale, quanto influirà nel 2023?

Focus sulla sostenibilità e non solo per i primi appuntamenti di Wine2Wine. Attenzione anche al tema della crisi economica che mette a dura prova il settore.

Nella prima giornata di Wine2Wine sono stati diversi i business appointment. Fra di questi una particolare attenzione va a “Il vino alla prova del Nove: analisi congiunturale e obiettivi per il settore. Costi, mercato, redditività e bilanci del vigneto Italia. Le stime 2022 e le priorità delle Imprese“.

Durante l’incontro sono state affrontate tematiche riguardanti la filiera del vino e dell’agricoltura a 360°. Gli interventi dei diversi relatori hanno fatto luce su differenti aspetti che toccano oltre al tema della sostenibilità anche l’attuale crisi economica che vede i produttori fare i conti con i rincari energetici. Da qui si è partiti con una lunga riflessione sui dati previsionali del 2023.

business forum a Wine2WIne
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Il punto della situazione in Italia:

Il problema è che per una serie di ragioni sarà un altro anno di forte recessione. I fattori determinanti sono molti e tutti negativi e sono stati spiegati da tutte le maggiori rappresentanze del mondo del vino presenti al Wine2Wine.
Il rincaro energia e l’inflazione hanno portato a un rialzo dei prezzi del vino. Le giacenze hanno abbassato la capacità di trattativa delle cantine. La GDO è tornata ai valori pre COVID in termini di vendita di bottiglie, quindi meno spazio per le aziende. Le aziende vitivinicole continuano a produrre vino ma la richieste è nettamente inferiore. Le potenzialità di acquisto sono cambiate e le famiglie spendono meno in vino. Anche i mercati maggiori esteri come USA, Germania e Uk sono in crisi.

Sharing Business Ideas Wine2Wine
Sharing Business Ideas Wine2Wine

Si prospetta un 2023 faticoso per la filiera italiana del vino dopo un 2022 non troppo entusiasmante.

A dirlo è l’indagine congiunturale dell’Osservatorio Uiv/Vinitaly, presentata al Wine2Wine di Veronafiere, nel corso del convegno di filiera.

Secondo il report le vendite del 2022 sono previste in calo dell’1% a volume (41,4 milioni di ettolitri), per un valore in aumento, grazie all’horeca e alla vendita diretta, del 6%, a 14,3 miliardi. Tuttavia la crescita dei costi affrontati dalle imprese (1,5 miliardi l’83% in più) sono derivati dai soli aumenti dei prezzi energetici e delle materie prime secche.. Una flessione pesante rispetto al 25% del 2021 e peggiore anche dell’annus horribilis 2020, quando l’indicatore di redditività riscontrato era al 17%. Ma la vera doccia fredda sarà nel 2023: in uno scenario recessivo il Mol andrà in caduta libera (-4%), con un fatturato, a -16%. In termini monetari, la riduzione del Mol attesa per l’anno prossimo è di circa 900 milioni di euro, attestandosi così a 530 milioni di euro contro il miliardo e 400 milioni del 2022 e i 3,4 miliardi del 2021.

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