Vino Lessini Durello: tra clima, caratteristiche e segreti della denominazione

Un vitigno autoctono veneto, che nasce nelle alte vallate tra le province di Verona e Vicenza: le caratteristiche del vino Lessini Durello prendono forma proprio qui, in un territorio unico dove viticoltori esperti hanno saputo valorizzarne al meglio le potenzialità. Ma anche il clima gioca un ruolo fondamentale, soprattutto di fronte ai cambiamenti che in questa zona – come nel resto d’Italia – si stanno verificando. Di questo e molto altro si è parlato con l’agro-meteorologo Luigi Mariani, professore dell’Università di Brescia, e dell’Università di Milano, autore di un recente studio sul clima del Lessini Durello.

 

Caratteristiche vino Lessini Durello: territorio e vitigno

Nella mappa dei vini del Veneto, tra Verona e Vicenza, troviamo lui: il vino Lessini Durello. Il nome deriva dai monti della zona e da quello del vitigno, la Durella, varietà a bacca bianca che – come si legge nel sito del Consorzio Tutela Vino Lessini Durello – ha una storia particolare. Si tratta, infatti, di un vitigno autoctono dei Monti Lessini, “una vite antica e rustica che dona uve dorate la cui caratteristica fondamentale è un tipico sapore acidulo ed una buccia spessa e ricca di tannine”.

Il territorio di produzione del vino Lessini Durello è caratterizzato da una forte biodiversità. La riserva naturalistica del Parco Naturale dei Monti Lessini e tutta la zona collinare, tra boschi e prati, danno vita a un paesaggio speciale dove poggiano le radici delle vigne.

“Pendenze e altitudini con le relative forti escursioni termiche definiscono gli altri caratteri di questo vino – si legge ancora nel sito del Consorzio -.  Una natura profonda che costituisce il carattere fondamentale dei Monti Lessini e che lascia un’impronta unica nel vino”.

vino lessini durello caratteristiche

Cambiamenti climatici e vino: come evolve la produzione del vino Lessini Durello DOC

In un luogo dove vino e territorio sono così legati, anche i cambiamenti che si stanno verificando a livello climatico possono incidere. Di questo ha risposto ai microfoni de I Grandi Vini il professor Luigi Mariani.

“La zona di produzione del Durello risente dell’influsso Mediterraneo, anche se piove molto in estate – afferma Mariani -. Analizzando i dati meteo con riferimento a due periodi, passato 1973-2000 e presente 2001 – 2020, risulta che le precipitazioni sono invariate. Mentre le temperature medie annue sono salite di 2,5°C. I risvolti sono positivi, perché questo vitigno riesce ad esprimere al meglio le sue caratteristiche, e a maturare 15 giorni prima della fase più fredda autunnale. Ogni annata va comunque vista a sé, con i suoi problemi come la siccità di quest’anno”.

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Professor Luigi Mariani

L’importanza della biodiversità nelle caratteristiche del vino Lessini Durello

Come si legge ancora nel sito del Consorzio, la biodiversità è uno dei tratti caratteristici del vino Lessini Durello e della sua zona di produzione. “La presenza di boschi e prati, di insetti predatori e impollinatori, di microrganismi indigeni che vivono in simbiosi con le piante, costituiscono elementi altamente qualificanti in termini di qualità della vita del vigneto”.

“La biodiversità va sempre contestualizzata in senso agronomico. E quindi dei sistemi delle colture – aggiunge il professor Mariani -. Per esempio, avere un campo di grano pieno di papaveri non è biodiversità positiva, perché porta a produrre 10 quintali di grano a fronte dei 70 che si potrebbero produrre. Né si deve demonizzare l’utilizzo di mezzi tecnici come i fitofarmaci, senza i quali non si fa viticoltura. È un vantaggio per l’ambiente anche in termini di contenimento dell’impatto ambientale e anche di tutela del paesaggio di quelle colline”.

 

Come il clima influenza il vino: l’importanza dei dati

Quali suggerimenti per migliorare ancora la produzione di vino nel territorio? Secondo il professor Mariani bisogna attenersi ai dati.

“Per fare una buona viticoltura, si deve avere una visione quantitativa dei fenomeni: temperature, piogge, vento, radiazioni vanno rilevati correttamente con misure e modelli. Con le misure per ricavare i dati, e con i modelli per trasformare questi dati in modo da operare sulla vite. I viticoltori dovrebbero basare la propria visione su valori e su numeri. Galileo Galilei diceva che bisogna misurare con gli occhi della fronte e poi interpretare le misure con gli occhi del cervello. Noi eredi di questa tradizione culturale dovremmo essere molto più attenti a questa cosa, e bisognerebbe trasferirlo anche ai giovani”.

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Vini Lessini Durello: quali tipologie si producono

I vini della zona dei Monti Lessini fanno parte della grande famiglia delle bollicine venete. Bisogna, però, distinguere la produzione in base al metodo. Esistono, infatti, i vini Lessini Durello Metodo Classico– cioè il Monti Lessini– ottenuto con rifermentazione in bottiglia e il Lessini Durello, realizzato con metodo charmat.

“Con la nuova modifica dei disciplinari di produzione abbiamo due DOC dedicate ai metodi di spumantizzazione – si legge ancora nel sito del Consorzio – . […] Un uvaggio che prevede un minimo di 85% di uva Durella, con possibili aggiunte di Chardonnay, Garganega, Pinot Bianco e Pinot Nero”. Due denominazioni, una sola anima dunque, per un prodotto che esprime al meglio i profumi e le particolarità del territorio in cui nasce.

 

Intervista di Stefania Tacconi

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