Vino, Lambrusco: le 6 cene da Giro del Mondo con Consorzio e Gambero Rosso

L’evento ha valorizzato il Lambrusco, vino frizzante icona dell’Emilia Romagna, esaltando la sua ecletticità nell’incontro con le cucine del globo.

Si è conclusa la seconda edizione del “Giro del Mondo con il Lambrusco“, dedicato al vino simbolo dell’Emilia Romagna. Il Consorzio e il Gambero Rosso hanno organizzato sei cene-degustazione in altrettanti ristoranti. Quattro eventi si sono tenuti nel 2022 a Torino, Milano, Firenze e Roma mentre altri due appuntamenti hanno coronato il primo trimestre del 2023.

Vino e cucina, il Lambrusco incontra il resto del mondo

L’iniziativa del Consorzio Tutela Lambrusco Doc, in collaborazione con il Gambero Rosso, ha accostato “le bollicine rosse più famose al mondo” alle principali cucine globali ed etniche. Lo scopo è promuovere tutti i possibili e gustosi abbinamenti di questo vino, eclettico e intenso.

L’ultimo evento, il gran finale del progetto, ha avuto luogo al ristorante Cittamani di Milano lo scorso 7 marzo. Qui il Lambrusco ha incontrato le prelibatezze dell’India. Un mese prima, il 9 febbraio 2023, al Dao Restaurant nella Capitale è stato sperimentata l’unione con le ricette cinesi. Sempre nella Città Eterna, il 22 novembre 2022, il Lambrusco ha sposato invece i sapori sudamericani dello chef colombiano Roy Cacere al Carnal Morso Sabroso.

All’Element di Firenze, l’8 novembre, è tornata protagonista l’Asia di Hong Kong, con le invenzioni di alta qualità dello chef Kin Cheung. Il “Giro del Mondo” è passato da Milano già il 4 ottobre, facendo tappa al giardino Finger’s Garden di Roberto Okabe, che rivisita i classici giapponesi con pennellate di esotismo brasiliano. É stato proprio il Sol Levante a inaugurare tutta questa esplorazione culinaria, il 27 settembre al ristorante Kensho di Torino.

L’eccellenza dell’Emilia Romagna

“C’è un bicchiere di vigna e un vassoio di mais già scoppiato” canta il rocker di Correggio Luciano Ligabue nel suo storico brano “Lambrusco & Popcorn“. Tra l’altro, in una delle sei serate, il “Reggiano Lambrusco Il Ligabue” (Cantina Sociale di Gualtieri) ha sposato il Tako bao nipponico a base di polpo, pak choi in tempura, mayo wasabi e pomodorino confit.

Ad ogni modo il legame tra questo vino e la sua regione, l’Emilia Romagna, è indissolubile. La vendemmia 2022 è risultata anticipata e siccitosa. Nella scorsa annata, difficile e caldissima, la regione ha potuto beneficiare delle piogge di marzo e inizio maggio. Grazie alla riserva idrica maggiore rispetto ad altre zone d’Italia, qui le viti hanno mantenuto condizioni accettabili. L’estate torrida quindi non ha avuto effetti troppo negativi.

L’intraprendenza di questa realtà si caratterizza anche per esperienze come l’Emilia Wine Experience: solo nel 2022 ci sono state più di 15 iniziative aperte al pubblico, organizzate lungo le Strade Vini e Sapori di Emilia. Venti comuni hanno così aderito per la prima volta alla promozione integrata del territorio, con la collaborazione di trenta partner.

Intanto procede il progetto di ricerca e sperimentazione sui vitigni resistenti in Emilia-Romagna messo in campo dal Consorzio Vitires. Si tratta di un percorso avviato nel 2016 su alcuni vitigni internazionali ed allargato poi a otto vitigni regionali. Tra le varietà coinvolte ci sono il Lambrusco Salamino, Grasparossa, di Sorbara, Maestri, Oliva e Marani.

Il Lambrusco, un vino senza confini

Storicamente considerato come un vino semplice, da trattoria, il Lambrusco ha molte risorse in serbo e da qualche tempo, a ragione, ambisce a farsi valere anche fuori dai confini dell’Emilia Romagna, con le sue caratteristiche composite e inclusive.

Basti pensare che il Consorzio è una realtà ideata per rappresentare ben otto denominazioni, sette DOC e una IGT, tra Modena e Reggio Emilia. Il 2022, inoltre, è stato definito “L’Anno del Lambrusco”, come sottolineato dallo stesso Gambero Rosso, che poi ha pubblicato tutti i menù delle sei cene del “Giro del mondo”.

Il Lambrusco prende vita da dodici uve a bacca nera della regione: Sorbara, Grasparossa, Salamino, Foglia Frastagliata, Barghi, Maestri, Marani, Montericco, Oliva, Viadanese, Benetti e Pellegrino. La Germania e gli Usa sono sempre più interessati a questo vino piacevolmente frizzante, caratterizzandosi come i maggiori consumatori subito dopo l’Italia. Ma anche l’Asia, l’America del Sud e i Paesi britannici apprezzano sempre di più il prodotto.

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