Vino italiano in Usa, si punta al rilancio dell’export

I dati 2020 segnano un -6% per l’export del vino italiano in Usa. Le misure necessarie per Unione Italiana Vini

Il vino italiano in Usa è ormai da anni sinonimo di eccellenza, ma non sfugge alle difficoltà generate dalla pandemia. Dopo un primo momento in cui i dati riportavano un generale ottimismo, infatti, l’export tricolore del settore vino negli Stati Uniti ha chiuso il 2020 con un meno 6%. Ecco perché le associazioni di categoria chiedono un impegno su più fronti per rilanciare le esportazioni verso uno dei mercati più importanti per il vino italiano.

USA e Dazi

I cambiamenti avvenuti negli Stati Uniti negli ultimi mesi sono sotto gli occhi di tutti. Non può esservi sfuggito, infatti, il cambio al vertice all’interno della Casa Bianca, con Joe Biden subentrato a Donald Trump. Bruxelles e in generale il mondo del vino europeo hanno accolto con favore il nuovo Presidente, nella speranza (anche) di poter rivedere le norme sui dazi che gli USA hanno imposto su alcuni cibi e vini prodotti nel Vecchio Continente. Le cantine italiane sono, fortunatamente, per ora sfuggite a queste misure. Non può dire lo stesso la Francia.

Al momento, però, nonostante l’elezione di Biden non si è registrato nessun cambiamento degno di nota. Un aspetto da monitorare e tenere in considerazione, secondo Unione Italiana Vini, che chiede al nuovo governo italiano di favorire il processo di rilancio della partnership con gli Stati Uniti. Anche e soprattutto attraverso un impegno in ambito Ue per la sospensione dei dazi.

Digital Tax e Patto per l’Export

Gli altri due aspetti da tenere in considerazione per il rilancio del vino italiano in Usa secondo UIV sono la Digital Tax e il Patto per l’Export. Per quanto riguarda la prima, nel prossimo G20, presieduto dall’Italia, per l’associazione è necessario trovare un’intesa. In particolar modo, Uiv chiede al neo ministro dell’Agricoltura del Governo Draghi, Stefano Patuanelli – subentrato a Teresa Bellanova – un intervento in materia di semplificazione della misura dell’Ocm Promozione. Il mondo del vino e in generale l’agricoltura si trovano di fronte a sfide importanti. Ma anche a possibilità di rilancio per il settore da non lasciarsi sfuggire.

L’ultimo aspetto riguarda, infine, il Patto per l’export in cui, ricorda UIV, “il vino non ha ancora trovato una sua specifica azione di piano di comunicazione istituzionale”. Un suo rilancio potrebbe essere funzionale per riportare in alto anche l’export del vino italiano in Usa come in altri mercati strategici.

I dati dell’export del vino italiano in Usa

I dati ufficiali europei, riporta Ansa, relativi all’export del vino italiano in Usa nel 2020 segnano un -6%, pari a 1,425 miliardi di euro. Significativo anche il decremento del prezzo medio (-5%). A perdere sono in particolare gli spumanti, che dopo anni interrompono la loro corsa negli Usa, complice in particolare il Prosecco (-9%). Giù anche i fermi imbottigliati (-6%).

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