L’export di vino italiano in Giappone: +18% nel 2022

Il vino italiano è molto richiesto in Giappone: secondo i dati dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly, l’export ha fatto segnare un notevole aumento nell’anno appena passato

L’export di vino italiano in Giappone è aumentato del 18,4% nel 2022, segnando un gran finale d’annata. Si tratta di una crescita in volume pari al doppio rispetto alla quota complessiva raggiunta dalle importazioni di bottiglie dal Paese nipponico, ferma a +9.2%. Lo dicono i dati dell’osservatorio Uiv-Vinitaly, diffusi nell’ambito del roadshow della fiera di Verona che è appena sbarcato a Tokyo.

La passione del Giappone per il vino italiano

L’amore degli asiatici per le bottiglie del nostro Paese diventa così sempre più forte. Non a caso oggi il Giappone è il sesto mercato più importante della classifica mondiale per le etichette del nostro Paese, dopo aver sorpassato la Cina nel 2021.

Va forte soprattutto l’import dall’Italia del vino fermo e rosso, che vale ben 165 milioni di euro, con una percentuale in crescita del 25%. Lo spumante a sua volta è sempre amatissimo, con una percentuale del 26% e un controvalore di 44 milioni di euro.

D’altra parte non c’è dubbio sul fatto che i nipponici adorino il Prosecco: nel primo semestre 2022 il mercato del Paese del Sol Levante ha registrato una crescita del +35,8% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Il valore totale delle importazioni di vino italiano nel Sol Levante per tutto il 2022 ammonta a 278 milioni e colloca il Belpaese al secondo posto dietro la Francia, in vantaggio con l’incredibile cifra di un miliardo di euro di ordini.

Una strategia da sviluppare ulteriormente

L’export di vino italiano in Giappone può aumentare ancora, ma è necessario puntare su una promozione più efficace, che coinvolga tutti gli attori interessati, per concentrare le risorse e sfruttarle al meglio senza sprechi.

Il tour di Vinitaly è servito anche a capire meglio tutto questo. Questo road show globale, che arriverà alla sua conclusione domani con l’ultima tappa in Corea del Sud, è realizzato da Veronafiere e Vinitaly, in collaborazione con Ice Agenzia.

È un evento importante perché vede la presenza delle maggiori istituzioni del nostro Paese in loco, dall’Ambasciata d’Italia a Tokyo alla Camera di Commercio italiana in Giappone fino alla Fondazione Italia-Giappone, creato dalla Farnesina più di vent’anni fa.

Il futuro dell’export del vino italiano in Giappone e non solo

Iniziative come questa permettono quindi ora di mettere le fondamenta per un futuro di promozione integrata, anche sul lungo periodo. Veronafiere e il Vinitaly, in programma tra l’altro dal 2 al 5 aprile 2023, si propongono come uno dei punti di riferimento del settore nel mondo.

L’importanza di creare sempre più sinergie tra tutti i “rami” della filiera del vino è stata sottolineata anche dall’ambasciata d’Italia in Giappone, lodando la presenza nel Sol Levate in occasione del roadshow proprio di partner come Vinitaly, Ice Agenzia, Camera di Commercio e il polo fieristico italiano.

Il Vinitaly road show 2023

Quella che viene definita come la principale manifestazione al mondo del prodotto enologico tricolore, a partire dal 19 gennaio, è approdata così in 12 città di 9 Paesi, per un totale di 13 tappe in 3 continenti: Europa, Asia e Nord America.

Queste destinazioni hanno un significato preciso: rappresentano infatti complessivamente i due terzi del totale delle esportazioni di vino del Belpaese. Il road show 2023, tra l’altro, cade nell’anno in cui il Vinitaly spegne ben 55 candeline.

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