Vino e Giovani: la ricerca commissionata da Carrefour a SWG, i risultati alla Milano Wine Week 2022

Per Gen Z e Millennial il vino non è (solo) un prodotto ma è esperienza, cultura, storia e tradizione

Attenzione al territorio, fiducia nei consigli degli esperti e ricerca del vino di qualità: la ricerca SWG commissionata da Carrefour ci racconta le scelte di acquisto e consumo delle nuove generazioni. 

In occasione della Milano Wine Week 2022, sono stati presentati i risultati della ricerca che Carrefour Italia – Main Sponsor della manifestazione– ha commissionato a SWG.

La ricerca – rilevazione con metodologia CAWI svolta dal 20 al 27 settembre 2022 su un campione rappresentativo nazionale di 1000 soggetti maggiorenni consumatori di vino – si pone come obiettivo l’indagine delle scelte di acquisto e consumo del vino delle diverse generazioni, con un focus sui Millenials (nati tra 1980 e 1996) e la Generazione Z (i nati tra 1997 e 2012).

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Quanto consumano i giovani, come scelgono e dove comprano?

Nella Gen z il vino è consumato dal 60% del campione almeno 2-3 volte al mese, consumo secondo solo alla birra che si attesta al 71%. Seguono i cocktails con il 52%.

Nei Millenials il vino ottiene un 88% mentre la birra 82%.

I giovani ammettono di non essere particolarmente informati sul mondo del vino, lo consumano volentieri ma non ne conoscono a fondo caratteristiche e peculiarità. Solo il 19% della Gen Z risulta esperto o appassionato, dato che sale al 39% nei Millenials.

La GDO e il supermercato primo canale di acquisto del vino: il 69% lo acquista qui spesso o qualche volta per i Gen Z – dato che sale al 76% nei Millenials. Seguono enoteche e cantine. Ma a stupire per la Gen Z, considerato che stiamo parlando dei cosiddetti “nativi digitali”, è il dato relativo all’online: solo il 18%, infatti, acquista vino su Internet.

Al supermercato chiedono però più assistenza e più offerta. Oltre il 70% ritiene infatti che al supermercato non ci sia nessuno che possa consigliarti il vino più adatto.

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Cosa cercano i giovani dal vino?

Gli aspetti che contribuiscono maggiormente a identificare un vino come di qualità:

  • le caratteristiche organolettiche
  • la zona di provenienza
  • materie prime a km0 e sostenibilità ambientale del processo produttivo
  • poca importanza a prezzo e notorietà di marca, dato che sale lievemente nei Millenials rispetto alla Gen z.

Il vino mantiene tra i giovani il suo prestigio, confermandosi molto più di una semplice bevanda: l’87% sottolinea come racchiuda in sé storia, cultura e tradizione.

Oltre l’80% di Millenials e di Gen Z lo reputa un’eccellenza italiana.

Per 2 giovani su 3 inoltre, se consumato in quantità moderate, fa bene anche alla salute, meglio se biologico.

Il vino inoltre è considerato tra le bevande alcoliche la più adatta a diffondere l’abitudine ad un consumo consapevole e responsabile – dato trasversale tra le varie generazioni, con 6 intervistati su 10 che si dichiarano d’accordo con questa potenzialità.

Il quadro che ne emerge è quello di giovani che consumano vino volentieri, usando nella scelta i parametri e valori che applicano in molte sfere della loro vita: qualità e sostenibilità. Non badano molto alle marche e al prezzo. Comprano al supermercato. Sanno di non essere particolarmente informati e vorrebbero essere consigliati, guidati. Probabilmente da qualcuno che parla la loro lingua e da priorità ai loro stessi valori.

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