Il bio piace, ha appeal e i consumatori lo scelgono prediligendolo ad altri prodotti.
Vini bio, vini vegani: un mercato in continua crescita, quello delle nicchie (più o meno grandi) di appassionati di vino che buttano un occhio di riguardo alla salute (o alle filosofie di vita). L’interesse parte a monte, dalla crescita delle superfici vitate condotte in regime bio: in Italia ogni 10 ettari 1 è bio e con 66.578 ettari a vite da vino l’Italia è al secondo posto in Europa, dopo la Spagna. La Sicilia detiene il 38% delle superfici vitate bio e per incidenza della vite da uva bio sul totale (il 25% degli ettari a vita da vino sono biologici) ha la meglio su tutte le altre regioni.
Insomma il bio piace, ha appeal e i consumatori lo scelgono prediligendolo ad altri prodotti: in soli due anni la quota di consumatori italiani che beve questo vino è raddoppiata raggiungendo i 10,6 milioni, e questo a dispetto del generale contesto di calo dei consumi di vino in Italia. Le vendite di questa tipologia di vino hanno raggiunto nel 2015 205 milioni di euro di cui 1/3 sul mercato interno e per la restante parte (137 milioni di euro) sui mercati internazionali (+38% rispetto all’export di vino bio realizzato nel 2014).
Cresce anche la consumer base: il 21% della popolazione italiana over 18, ovvero 10,6 milioni di persone, ha bevuto in almeno un’occasione – nell’ultimo anno – vino a marchio biologico. Percentuale in aumento negli ultimi anni (nel 2013 era pari al 2%, nel 2014 pari al 11%), sintomo di un forte apprezzamento da parte del consumatore, che riconosce al vino bio naturalità ma anche qualità. Vera novità del 2016 è però il vino vegan, che entra a pieno titolo fra i trend di consumo, con l’8,7 % dei millennials che mostra molto interesse per questa categoria di prodotto.
“Il marchio biologico è indubbiamente un valore distintivo di grande successo, non solo per l’alimentare, ma anche per il vino; in soli due anni la consumer base di vino bio è raddoppiata” – dichiara Silvia Zucconi Insight Coordinator – Wine Monitor Nomisma. “Ma il successo non si ferma ai confini nazionali: l’export di vino bio nell’ultimo anno cresce del 38% – a fronte di una crescita complessiva del vino italiano del 5%. Questo significa che la qualità dei vini biologici italiani ha un ottimo posizionamento anche all’estero, soprattutto in Germania (38% dell’export), primo mercato di destinazione per l’Italia. Ci aspettiamo che queste tendenze vengano confermate anche con la prossima vendemmia”.