La Sicilia, con 30 mila ettari, è la regina del vino biologico

La Sicilia ha il primato in Italia per produzione di vino biologico, e non si vuole fermare qui

I dati non mentono: la Sicilia è la prima regione Italiana per produzione di vino biologico. Infatti su una superficie totale di 98mila ettari, 30mila sono quelli certificati bio rappresentati da un 22% di aziende. Vuol dire che da sola rappresenta il 34% del biologico prodotto in Italia. I numeri sono emersi nel corso della presentazione della rassegna Internazionale Biodivino, che si è svolta a San Martino delle Scale, in provincia di Palermo, fino al 26 giugno.

All’interno della manifestazione si sono tenute sessioni di assaggio dei vini partecipanti da parte di una commissione internazionale, con banchi dei vini e delle eccellenze gastronomiche del territorio e una tavola rotonda sul “Ruolo della viticoltura biologica siciliana e la sostenibilità” in programma questa domenica, 26 giugno, alle 19.

vino biologico

Obiettivo dell’evento è di alzare l’asticella della qualità dei vini biologici siciliani e internazionali – spiega Lillo Alaimo Di Loro, presidente di Italia Bio – a partire dalla consapevolezza dei propri pregi e dei limiti delle produzioni in atto. A questo infatti servono le rassegne, che saranno tanto più utili e stimolanti quanto più alto è il livello della partecipazione. In questo Biodivino ricerca una sintesi soddisfacente, perfetta, tra le diverse sensibilità e il retroterra  culturale e tecnologico tra i differenti “mondi del vino”. Da questo tutti ci aspettiamo di avviare un nuovo percorso per trovare nel vino quel prezioso che conduca l’umanità dei consapevoli a superare l’ostacolo di ogni massificazione. Imboccheremo così la strada di una nuova armonia tra l’uomo e il suo territorio, la storia e il suo paesaggio e celebrare, finalmente, quel  vino che unisce e rende liberi, perché  è  terra e conoscenza tecnica, ma soprattutto è consapevolezza e cultura”.

Il biologico, un percorso ben preciso, regolato dalle pratiche del disciplinare

Per quanto riguarda la produzione di vino biologico in Sicilia, sono diversi gli aspetti che sono regolati dal disciplinare. Quest’ultimo è stato definito da un Comitato scientifico indipendente, a cui le cantine devono attenersi per ottenere un marchio di sostenibilità da apporre nell’etichetta della bottiglia. Le pratiche prese in esame sono numerose e spaziano dalla misurazione dei consumi di acqua e dell’impronta carbonica, al controllo del peso della bottiglia, dalla salvaguardia della biodiversità floro-faunistica alla valorizzazione del capitale territoriale, dal risparmio energetico alla salute degli agricoltori e dei consumatori. Ad oggi sono più di 4.600 gli ettari dedicati e 40 milioni di bottiglie prodotte secondo i protocolli riconosciuti.

biologico

“Una volta – dice Gianni Giardina, enologo e presidente del Comitato scientifico Biodivino – i vini biologici erano soltanto quelli ai quali non venivano aggiunte sostanze chimiche. Alcuni ‘difetti’ erano tollerati e venivano considerate caratteristiche peculiari. Adesso un vino biologico non è diverso o peggiore rispetto a uno convenzionale e in tal senso la Sicilia è, nel vero senso della parola, un’isola felice”.

Interviene sull’argomento anche Toni Scilla, assessore regionale all’Agricoltura: “Mettiamo l’agricoltura al centro della produzione. Ma dobbiamo metterci sinergicamente insieme e fare squadra. Un approccio così l’ho visto nel mondo del vino: un mondo straordinario, in grado di dare espressione della realtà siciliana a tutti i livelli”.

Su questo tema il modello che rappresenta l’Italia può indicarne il percorso, grazie al suo patrimonio di Biocultura e la sua rete di aziende biologiche. Alla Sicilia spetta invece il compito di aprore le porte a un confronto senza limiti rispetto al tema principale del futuro: la sostenibilità dei modelli produttivi, la solidarietà delle economie e la giovialità dei rapporti tra i popoli.

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