I vini più amati da Silvio Berlusconi: dal Prosecco al Lambrusco, ecco quali sono

“Sono come il buon vino, invecchiando miglioro e adesso sono perfetto”. Questo è un tweet di Silvio Berlusconi risalente al 2018. Il Cavaliere si è spento questa mattina, lunedì 12 giugno 2023, all’ospedale San Raffaele dove era ricoverato da tre giorni. Aveva 86 anni. In pochi minuti i media italiani e internazionali hanno riempito le prime pagine con il volto di Berlusconi e titoloni a caratteri cubitali: tra coccodrilli impolverati tirati fuori dai cassetti, in molti si sono prodigati a ripercorrere diverse fasi della sua carriera politica e della sua vita privata, dalle gaffe alle mogli, dalle amicizie “scomode” alle lunghe diatribe con la giustizia, dal nuovo modo di concepire la tv al nuovo vestito che ha fatto indossare all’Italia a partire dagli anni Ottanta, senza ovviamente dimenticare l’amore per il calcio (lo storico Milan e ora il Monza) e per gli animali.

Noi, in questo articolo, andremo ad approfondire qualcosa di più attinente al nostro portale: i vini più amati da Silvio Berlusconi. Un’occasione per riscoprire aneddoti e curiosità di un uomo amante del vino e che attraverso il vino, una volta, ha quasi sfiorato un incidente diplomatico.

I vini più amati da Silvio Berlusconi: il regalo a Vladimir Putin

Nell’autunno del 2022, Silvio Berlusconi ha sorpreso tutti con un aneddoto particolare: ha scelto di regalare 20 bottiglie di Lambrusco a Vladimir Putin, in segno di gratitudine per un dono analogo di vodka che il presidente russo gli aveva fatto per il compleanno. Tra l’altro, lo scambio di doni è avvenuto in un momento molto delicato, visto che il conflitto con l’Ucraina era nel vivo. Berlusconi non ha mai nascosto la sua amicizia con lo zar, affermando spesso orgogliosamente di essere ritenuto da Putin “uno dei suoi cinque migliori amici”.

Il Lambrusco, un rosso frizzante amatissimo sia in patria che all’estero (in cui peraltro è in forte ascesa), è stato un regalo piuttosto personale, quasi simbolico, un vino che sembrava rispecchiare appieno la personalità del Cavaliere: carismatico e unico. Le bottiglie, provenienti dall’azienda agricola Rinaldini in Emilia-Romagna, hanno perciò rappresentato una scelta vinicola originale che ha anche riscosso l’approvazione di Davide Frascari, figura di spicco nel panorama enologico regionale.

Un vino storico, rarità da collezione: l’aneddoto dello Jerez de la Frontera

Nel 2015, un’altra curiosa interazione vinicola tra Berlusconi e Putin ha suscitato l’interesse del mondo del vino. Durante una visita in Crimea, è stata aperta una bottiglia del pregiato vino spagnolo Jerez de la Frontera, vendemmia del 1775, del valore di 150 mila dollari. Un gesto quasi scioccante per molti, che ha coinvolto anche l’illustre cantina di Massandra, conosciuta come la cantina degli Zar, e che è stata fonte di polemiche, vista l’accusa di appropriazione indebita e sperpero dei beni dello Stato che si è vista recapitare la direttrice della cantina stessa.

Tra i vini più amati da Silvio Berlusconi l’Aglianico della Cantina Moncristi

L’attrazione di Berlusconi per il vino non si limita alle bottiglie da collezione o ai brindisi diplomatici. La cantina Moncristi, attiva nel territorio campano dal 1850, ha attirato l’attenzione dell’ex primo ministro con il suo Aglianico, un vino leggermente tardivo, morbido e profumato. Questo vino ha lasciato un’impressione così profonda a Berlusconi durante una mostra d’arte, da diventare il suo regalo natalizio prediletto per amici e parenti.

Silvio Berlusconi e il vino: una passione di famiglia

Il legame tra i Berlusconi e il vino può essere definito come un’affezione di famiglia. Il sogno di Berlusconi di possedere una tenuta in Toscana è noto. Ma la passione per il vino si è estesa anche alla sua nipote, Alessia Berlusconi, che dal 2009 al 2019 ha gestito un’innovativa cantina nella bassa Bresciana, prima di passare il testimone a Barone Pizzini.

I vini liguri con il pesto e il pesce

Quando Silvio Berlusconi andava in Liguria, non mancava mai di andare a trovare l’oggi compianto Luigi Miroli, patron del ristorante Puny a Portofino, suo amico di vecchia data. Qui, il Cavaliere innaffiava specialità liguri (pesto, ma senz’aglio, che non amava) e pesce con vini del territorio, quali il Vermentino e il Pigato.

Vino rosso con la carne e vino bianco con il pesce? Non sempre: l’ex maggiordomo Alfredo Pezzotti, in un’intervista al Corriere della Sera nel dicembre 2013, rivelò che il Cavaliere e Confalonieri spesso brindavano con del vino rosso anche quando mangiavano pesce, anche se il loro piatto preferito da gustare in compagnia erano le tagliate di manzo, precedute da risotti o da uno spaghettino semplice, pomodoro e basilico.

L’opinione di Berlusconi sull’etichetta irlandese sulle bottiglie di vino

Berlusconi è stato tra i primi a esprimersi contro l’etichetta health warning sulle bottiglie di vino. Nel febbraio 2022, in seguito al voto in Parlamento Europeo, ha preso posizione in difesa della produzione vinicola, sottolineando l’importanza del vino non solo come prodotto dell’agricoltura italiana, ma anche come elemento imprescindibile della cultura e dell’identità nazionale.

Berlusconi ha rilevato la potenziale dannosità dell’etichetta per le esportazioni vinicole italiane e per l’immagine del vino nel complesso, condividendo così l’opinione di molti, recentemente ribadita (e non solo in Italia) dopo l’ufficializzazione della legge in Irlanda.

Il Cavaliere e le bollicine dello Champagne: una lunga storia d’amore

Nonostante la sua predilezione per i vini italiani, Berlusconi non disdegna le bollicine dello Champagne. In molte occasioni pubbliche, si è visto l’ex Primo Ministro godere di una bottiglia di questo pregiato nettare francese. Tra le sue preferenze, pare che spicchi il Dom Pérignon, un nome che è sinonimo di eccellenza nel mondo delle bollicine.

I vini più amati da Berlusconi sono quelli italiani: il rischio dell’incidente diplomatico

Quel che è certo è che i vini più amati da Silvio Berlusconi sono quelli italiani, tanto da scatenare quasi un incidente diplomatico. L’episodio ha tutto il pathos della retorica berlusconiana: nel marzo del 2013, infatti, fece infuriare l’industria del vino del Galles dopo che affermò di aver inviato al Primo ministro svedese Goran Persson ben 24 bottiglie di vino italiano per aiutarlo a recuperare dai vini gallesi e inglesi che la settimana precedente gli aveva regalato Tony Blair durante una riunione di vertice dell’Ue a Bruxelles.

Vino protagonista delle nozze tra Berlusconi e Fascina

Durante le nozze più che simboliche del 2022 tra Silvio Berlusconi e Marta Fascina sullo sfondo di Villa Gernetto, si bevero vini di qualità tra cui i vini Aneri di Legnago (Pinot bianco e nero), Moscato passito e il toscano Cantalupa Monzio Compagnoni, mix Cabernet Sauvignon e Merlot. Da Aneri, il Cavaliere si servì per regalare dei Prosecco magnum ai dirigenti del Milan Paolo Scaroni e Paolo Maldini dopo la vittoria dello Scudetto dello scorso anno.

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