Saranno venduti all’asta i Vini che hanno riposato tutto l’inverno all’interno di un Igloo

Vini in Igloo, dalla spetimentazione all’asta

Lo scorso febbraio ha avuto inizio l’esperimento scientifico “Vini in igloo” che ha interessato i vini della Valle Camonica. La sperimentazione aveva l’obiettivo di chiarire che effetto produce in termini organolettici la scelta di effettuare l’affinamento del vino all’interno di un igloo a 2000 metri di quota.

Adesso che i ghiacci si sono sciolti, le bottiglie del progetto “Vini in igloo” sono pronte per la seconda parte del progetto. I vini, che hanno passato l’intero inverno nell’igloo, sono pronti per essere confrontati con altri “analoghi” che hanno però effettuato l’affinamento tradizionale in cantina a fondo valle. Andranno così all’asta per finanziare un giovane ricercatore in attività di sviluppo e tutela dell’enogastronomia made in Italy.

Si occuperà di coprire le spese, con il ricavato dell’asta benefica, il Consorzio vini di Valle Camonica, insieme alla Cantina Bignotti e a “Unimont – Università della Montagna”, sede di Edolo dell’Università degli Studi di Milano.

Come è nata l’idea dei Vini in Igloo

Da questa idea nasce un esperimento inedito: un igloo, realizzato a 2.000 metri di quota dall’artista Ivan Mariotti, da utilizzare come originale cantina di affinamento. Al suo interno, all’inizio dell’inverno, sono state collocate circa 200 bottiglie. La Cantina Bignotti ha depositato in questa cantina speciale i suoi rossi IGT e gli spumanti Supremo e Brut metodo classico, mentre il Consorzio Vini di Valcamonica, che riunisce al suo interno 12 cantine, ha scelto di partecipare all’esperimento con una trentina di etichette tra rossi, bianchi e passito.

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L’iniziativa ha ovviamente anche uno scopo scientifico: servirà infatti a capire meglio come l’alta quota e il freddo invernale possano contribuire a migliorare l’affinamento in bottiglia dei vini locali. Il contributo scientifico all’esperimento è stato affidato a UNIMONT, nel comprensorio Pontedilegno-Tonale, e rappresenta quindi un ulteriore tassello che caratterizza il progetto nella sua territorialità.

Questo esperimento ha l’obiettivo di indagare l’effetto delle caratteristiche climatiche delle quote montane più elevate – caratterizzate dal freddo e dal ghiaccio – sul processo di affinamento dei vini prodotti in Valcamonica. Infatti, verranno effettuate una serie di analisi chimico-fisiche e organolettiche sia sui vini collocati nell’igloo che su quelli lasciati nelle cantine delle aziende in fondo Valle, che consentiranno una prima comparazione necessaria a verificare l’effetto delle condizioni di quota e a meglio orientare la ricerca nei prossimi anni. Il coinvolgimento dei ricercatori e degli studenti del polo UNIMONT in questa esperienza è in piena coerenza con la “mission” della sede decentrata della Statale di Milano, ovvero trasformare le specificità dei territori montani in punti di forza anziché elementi di debolezza grazie ad approcci innovativi e collaborazioni strategiche con le forze territoriali, dalle imprese agli Enti locali, alla popolazione residente e ai turisti”, spiega Anna Giorgi, responsabile di UNIMONT.

I primi risultati dello studio

“Dalle prime indagini effettuate sembrerebbe che i campioni di vino bianco conservati in igloo abbiano un quantitativo di acidi organici superiore rispetto a quelli conservati in cantina. Si tratta di elementi responsabili dell’aroma e del sapore del vino. Possiamo quindi aspettarci un sapore differente tra i due“, anticipa Davide Pedrali, tecnologo alimentare di Unimont. “Per i vini rossi abbiamo rilevato il contrario: quelli conservati in igloo avevano un contenuto di acidi organici più basso. Nessuna differenza invece è emersa per quanto riguarda i valori di acidità, pH e grado alcolico tra vini maturati in igloo ed in cantina”. 

Questo è stato però solo un primo passo. La sperimentazione dovrà continuare. “Per far sì che i risultati abbiano una valenza e una solidità scientifica, questi esperimenti devono essere ripetuti più volte, in più annate e considerando un numero maggiore di campioni”, aggiunge Davide Pedrali.

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Info e biglietti per partecipare all’asta

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